Carissimi,
mi dispiace che alla celebrazione in Cattedrale del 3 giugno scorso, la quasi totalità di
voi è stata assente, certamente per motivi validi, ho immaginato, anche se, in un rapporto di amicizia e di rispetto fraterno ci si avvisa, non fosse altro perché l’educazione è signora.

Durante la celebrazione S. E. Mons. Bellandi, con delle “pennellate” semplici e stupende allo stesso tempo, oltre a suggerire ai nostri amici “In … Cammino”, che stavano per ricevere l’Ammissione all’Ordine del Diaconato e i Ministeri, come viverli partendo dalla famiglia e dalle relazioni con gli altri, a conclusione dell’omelia tratteggiò quali caratteristiche devono contraddistinguere la Comunità Diaconale.

Un vero peccato non averlo ascoltato!
Mi ero riproposto di non intervenire e attendere ancora con pazienza! Ma l’intervento del Papa di ieri, ricevendo i Diaconi Permanenti di Roma, mi ha convinto che fosse quanto mai opportuno, considerato come, alcuni tra voi, “pensano, ragionano e vivono il ministero”. Cosa che non approvo affatto!

Infatti, con la schiettezza che lo caratterizza, il Papa ha detto che “nella Chiesa deve vigere la
logica dell’abbassamento”. “Tutti siamo chiamati ad abbassarci, perché Gesù si è abbassato, si è fatto servo di tutti. Se c’è uno grande nella Chiesa è Lui, che si è fatto il più piccolo e il servo di tutti. E tutto comincia da qui, come ci ricorda il fatto che il diaconato è la porta d’ingresso dell’Ordine.

E diaconi si rimane per sempre”. Papa Francesco ha quindi ricordato che “il potere sta nel servizio, non in altro”. “I diaconi sono i custodi del servizio nella Chiesa, per conseguenza si può dire che sono i custodi del vero ‘potere’ nella Chiesa, perché nessuno vada oltre il potere del servizio”.

In vista dello stile di vita che vogliamo dare alla nostra Comunità, nella logica della conversione pastorale, vogliamo e dobbiamo rileggere e mettere in discussione noi stessi: servizi, parrocchie, relazioni, “identità e appartenenza alla Comunità”, essere ministri secondo quanto ha ribadito il Papa … Pensando che a causa dei vostri impegni personali, familiari, lavorativi e parrocchiali, forse non avete avuto modo di leggere quanto ha detto il Papa, vi invito a farlo in questi giorni in vista dell’incontro che avremo domenica ad Acerno, per il quale Vi chiedo di affrettarvi a dare l’adesione a Rosario Palo.

Alla luce di quanto detto e della programmazione che ci attende, ritengo giustificati solo i malati, e gli anziani. Penso sia superfluo ricordare che la messa la celebra il parroco e la parrocchia vive anche senza la presenza del diacono

A buon intenditor poche parole! Fraternamente e santa domenica.

Sac. Sabato Naddeo

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