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Comunicazioni – Comunità Diaconale Diocesi di Salerno, Acerno, Campagna https://www.comunitadiaconalesalerno.it Wed, 10 Mar 2021 14:44:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.9.9 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/wp-content/uploads/2021/01/cropped-ms-icon-310x310-1-32x32.png Comunicazioni – Comunità Diaconale Diocesi di Salerno, Acerno, Campagna https://www.comunitadiaconalesalerno.it 32 32 Dispozioni valide dal 10.03 al 06.04 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/disposizioni-dal-10-03-al-06-04/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/disposizioni-dal-10-03-al-06-04/#respond Sat, 06 Mar 2021 14:33:35 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=3008 Carissimi, Vi trasmetto le Disposizioni, condivise anzitutto con i Vicari foranei, valide dal 10 marzo al 6 aprile, a seguito anche delle nuove disposizioni governative per la Regione Campania. LA VITA ORDINARIA DELLE PARROCCHIE Le chiese possono rimanere aperte e si continuino a celebrare le SS. Messe con il concorso di popolo. Le celebrazioni della […]

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Carissimi,
Vi trasmetto le Disposizioni, condivise anzitutto con i Vicari foranei, valide dal 10 marzo al 6 aprile, a
seguito anche delle nuove disposizioni governative per la Regione Campania.

LA VITA ORDINARIA DELLE PARROCCHIE

Le chiese possono rimanere aperte e si continuino a celebrare le SS. Messe con il concorso di popolo. Le celebrazioni della Liturgia delle Ore, le adorazioni eucaristiche, i rosari sono consentiti solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste dalle Indicazioni per le Messe. È necessario che i fedeli si rechino solo nella chiesa nelle vicinanze della propria abitazione. Se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la loro abitazione e la chiesa e viceversa, dovranno esibire l’autodichiarazione in cui dichiarano
nella causale “situazione di necessità”. Gli spostamenti dei sacerdoti sono invece giustificati da “comprovate esigenze lavorative”.

Si concelebri solo in caso di vera necessità pastorale.
Sacristi, organisti e coloro che svolgono un servizio liturgico, retribuiti o volontari, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nel tragitto tra la propria abitazione e la chiesa e viceversa, potranno anch’essi esibire l’autocertificazione in cui si dichiara nella causale “comprovate esigenze lavorative”. “Sebbene il servizio liturgico non sia direttamente assimilabile a un rapporto di impiego, tale giustificazione è ritenuta valida e non saranno
applicate sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento Covid-19” (Lettera del Ministero dell’Interno al Segretario Generale della CEI del 27 marzo 2020).
Per indicazioni dettagliate si vedano i modelli di autodichiarazione allegati.
Per i cantori si preveda quanto già previsto nelle ultime normative. Si raccomanda che i lettori indossino la mascherina anche durante la proclamazione delle letture e delle intercessioni.

ALTRI SACRAMENTI

Sono sospese le celebrazioni delle Cresime e delle Prime Comunioni fino al 6 aprile.
La celebrazione dei Matrimoni è consentita solo eccezionalmente, chiedendo previa autorizzazione alla Curia e comprovando la richiesta con motivazioni di grave necessità.
La celebrazione singola del Battesimo è consentita, al di fuori della S. Messa e alla presenza dei soli padrini e dei familiari più stretti.
Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

Le Esequie sono consentite e si celebrino solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste dalle Indicazioni per le SS. Messe. In occasione di un funerale, possono spostarsi per raggiungere il luogo della celebrazione – superando il limite della “ragionevole vicinanza” – solamente gli stretti familiari.

Qualora un’ordinanza sindacale non faccia divieto esplicito per i defunti a causa del Covid-19, è possibile celebrarle nel rispetto delle suddette norme. Rimane consentita – e, consigliabile, qualora i parenti prossimi risultino anch’essi contagiati – una benedizione del feretro al passaggio davanti alla Chiesa o all’ingresso del cimitero, sempre alla presenza degli stretti congiunti.

La visita ai malati da parte dei Ministri è sospesa. I sacerdoti potranno rendersi disponibili solo in caso di situazioni gravi e laddove richiesti per l’amministrazione della Confessione, dell’Unzione e del Viatico. Si osservino le seguenti misure:

  • si inviterà ad arieggiare la camera prima e dopo la visita;
  • l’Unzione avverrà mediante un batuffolo di cotone o una salvietta pulita oppure bastoncini cotonati biodegradabili;
  • prima e dopo aver comunicato il malato il Ministro si laverà le mani con acqua e sapone oppure con idoneo gel a base alcolica;
  • si privilegi la comunione sulle mani;
  • nella stanza ci siano meno persone possibili;
  • durante la visita il Ministro non indosserà la semplice mascherina chirurgica ma una mascherina FFP2 o FFP3 senza valvola.

Rispettando le norme dell’ultimo decreto si sospendano gli incontri di catechesi in presenza dei fanciulli e dei ragazzi e si limitino – laddove le condizioni lo permettano – quelle degli adulti sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti. In zona rossa occorre evitare gli spostamenti all’interno dello stesso Comune, quindi valutare le riunioni in presenza anche rispetto a questa norma.
L’adorazione eucaristica, la Via Crucis e altre forme di devozione sono consentite secondo le modalità già previste per le celebrazioni eucaristiche. Viene esclusa ogni forma processionale.

SETTIMANA SANTA E TRIDUO PASQUALE

Il Triduo della Passione e della Risurrezione del Signore risplende al vertice dell’Anno liturgico, poiché l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del mistero pasquale, col quale, morendo, ha distrutto la nostra morte, e risorgendo, ci ha ridonato la vita.

Persistendo la grave emergenza sanitaria, si incoraggia e si esorta i pastori in cura d’anime e le loro comunità ad accogliere con disponibilità le indicazioni contenute negli Orientamenti per la Settimana Santa 2021 emanati della Conferenza Episcopale Italiana il 23 febbraio u.s., e di attuarli con fedeltà e spirito di comunione ecclesiale, anche alla luce delle seguenti precisazioni ed adattamenti.
Non è ammissibile la doppia celebrazione del Triduo pasquale, o di parte di esso, all’interno della stessa aula liturgica parrocchiale.
I Parroci esortino i propri fedeli alla partecipazione in presenza ai riti della Settimana Santa e sempre nel pieno rispetto delle norme e i protocolli vigenti. A coloro che non possono prendervi parte, in special modo gli ammalati, le persone più anziane o fragili nonché coloro che si trovano in regime di quarantena, si raccomandi di seguire le celebrazioni presiedute dall’Arcivescovo in Cattedrale attraverso i mezzi di comunicazione diocesani, o quelle presiedute dal Santo Padre.

Domenica delle Palme

La Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata con la seconda forma prevista dal Messale Romano (pag. 123). I ministri e i fedeli tengano nelle mani un ramo d’ulivo o di palma portato con sé dalle proprie case o fatto trovare già al posto di ogni fedele prima della S. Messa; in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami (da
mano a mano) né prima né dopo la celebrazione. Nella seconda forma, sopra indicata, i fedeli già disposti nelle loro sedute nell’aula liturgica, si rivolgono verso di essi per la benedizione dei rami d’ulivo o di palma e la proclamazione del Vangelo dell’ingresso del Signore a Gerusalemme.

Dove si ritiene più opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano (pag.123) che commemora in forma semplice l’ingresso del Signore in Gerusalemme.

Messa Crismale

È prevista la concelebrazione dei sacerdoti per la “Messa crismale”, il mercoledì sera. Saranno più avanti fornite indicazioni più precise riguardo l’orario e modalità di accesso.

Giovedì Santo

Nella Messa vespertina della “Cena del Signore” è omessa la lavanda dei piedi. Al termine della
celebrazione si ometta, altresì, la processione. Il Santissimo Sacramento si custodisca nel tabernacolo convenientemente ornato.

L’adorazione eucaristica deve avvenire sempre nel rispetto delle norme per la pandemia e deve terminare compatibilmente con l’orario del coprifuoco che sarà in vigore. Si esortino i fedeli ad evitare assolutamente lo spostamento tra le chiese, soprattutto spiegando loro la natura di questo momento di preghiera e di adorazione del Giovedì Santo, che non consiste tanto nel peregrinare di chiesa in chiesa, ma bensì nel fermarsi in preghiera nella notte in cui Gesù Cristo istituì la Santissima Eucaristia.

Venerdì Santo

L’atto di adorazione della Santa Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione. Subito dopo colui che presiede, dopo aver baciato la Santa Croce, stando in mezzo al presbiterio davanti all’altare, invita tutti i fedeli all’adorazione, quindi per qualche istante la tiene elevata affinché essi la adorino in silenzio e in ginocchio. Terminata l’adorazione si ripone la Santa Croce al suo posto presso l’altare come indicato nel Messale
Romano (n. 21, p. 162).

La pia pratica della Via Crucis può essere celebrata solo nell’aula liturgica mentre tutti i fedeli restano nei loro posti.
Restano altresì vietate tutte le forme esterne di pietà popolare quali processioni del Gesù morto e dell’Addolorata.

Nella Preghiera universale si introduca la seguente intenzione:

Per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti.
Preghiamo per tutti i nostri fratelli e sorelle che a causa della pandemia, vivono in situazione di paura e di smarrimento. Per tutti i malati che soffrono e sperano, con la forza dello Spirito Santo, nella loro guarigione; per i tutti i nostri fratelli e sorelle morti a causa del coronavirus.
Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice:

O Dio onnipotente ed eterno, ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza, da Te tutte le creature ricevono esistenza, energia e vita: ti supplichiamo, liberaci dalla pandemia che ancora ci colpisce e ci flagella affinché possiamo ritornare a lodarti e ringraziarti
con cuore sereno; dona a tutti i fedeli defunti la tua luce eterna. R. Amen.

La Veglia pasquale

Sia celebrata in un orario compatibile con il coprifuoco che sarà in vigore.
Le candele possono essere consegnate ai fedeli al momento dell’ingresso in chiesa dai volontari parrocchiali i quali abbiano preventivamente disinfettato le mani e siano muniti di mascherina, avendo sempre cura di evitare gli assembramenti sul sagrato o all’ingresso della chiesa. Oppure possono essere fatte trovare ai posti assegnati, assicurandosi che non vengano passate di mano in mano. Esse dovranno essere portate con sé al termine della
celebrazione.
La benedizione del fuoco si svolge all’esterno presso l’ingresso della Chiesa, alla sola presenza del sacerdote celebrante e dei ministri, mentre tutti i fedeli restano in chiesa nei posti assegnati, rivolti verso la stessa porta.

Per la liturgia battesimale, si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali (cf. Missale Romanum). È vietata la distribuzione dell’acqua benedetta.

ORIENTAMENTI DI NATURA PASTORALE

Considerato che questo tempo ci accompagnerà ancora per molto tempo in un’altalena di aperture e chiusure oltre ad indicazioni di natura normativa mi preme invitarvi a rileggere queste norme alla luce di un contesto anche pastorale. La centralità della vita eucaristica, ad esempio, non può essere relegata ad un discorso emergenziale, ma è effettivamente la fonte ed il culmine della vita della Chiesa; la carità verso i deboli ed i sofferenti, l’attenzione alle nuove povertà, non è questione relativa soltanto all’emergenza sanitaria, ma rappresenta sempre il cuore della vita ecclesiale.

Dunque, per continuare il nostro percorso pastorale diocesano vi invito nuovamente a considerare le varie schede di lavoro che sono state elaborate in questi mesi:

  • “Il deserto fiorirà”: per una lettura sapienziale del tempo della pandemia;
  • “Stare con Gesù”: lettera ai vicari foranei del 24.01.2021: per riscoprire la centralità di Cristo e della relazione con Lui nel presbiterio e nella vita delle nostre comunità.

Sono contributi che possono essere oggetto di formazione di noi sacerdoti e dei nostri laici impegnati sia a livello foraniale che parrocchiale.

Inoltre, rispetto alla catechesi dell’Iniziazione Cristiana, si può pensare al patto di responsabilità coi genitori come ad un “patto educativo” per far sì che non ci si riduca ad un discorso di tutele legali, ma si possa orientare quell’occasione in opportunità di dialogo attivo coi genitori e la realizzazione di percorsi, anche personalizzati, di iniziazione alla fede: il rischio che si potrebbe correre è quello di “fare presto”, di “bruciare le tappe”, di “approfittare delle aperture” a discapito, però, del cammino di fede che è il vero significato dell’itinerario
dell’Iniziazione Cristiana.

In molte parrocchie insistono gruppi, movimenti ed associazioni, considerando gli spazi e i tempi sempre più ridotti, sarebbe un’esperienza auspicabile collaborare insieme, sinodalmente, per orientare tutti gli sforzi e le energie umane alla centralità dell’annuncio di Cristo morto e risorto. Come pure potrebbe essere utile – dove è possibile – la condivisione di itinerari formativi per fanciulli, giovani ed adulti a livello foraniale, orientando i contenuti e i metodi a quella che è l’iniziazione alla fede in senso catecumenale (Direttorio per la Catechesi, 240-242).

I nostri uffici pastorali – come vi ho già comunicato nella lettera del 14 gennaio – sono a vostra disposizione per accompagnarvi, valutare ed eventualmente progettare delle iniziative e dei percorsi che oggi hanno il sapore dell’emergenza, ma potrebbero anche essere un seme che ci orienta a quel rinnovamento pastorale che da tempo auspichiamo.

Vi benedico tutti con affetto.

Andrea Bellandi

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Stare con Gesù e proclamare il suo evangelo https://www.comunitadiaconalesalerno.it/stare-con-gesu-e-proclamare-il-suo-evangelo/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/stare-con-gesu-e-proclamare-il-suo-evangelo/#respond Mon, 15 Feb 2021 18:50:33 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=2827 Carissimi, Auspicando che, come ci richiama la Liturgia, il prossimo tempo di Quaresima sia per tutti noi un “momento favorevole” di conversione per ritornare al Signore con tutto il cuore, vi comunico anzitutto che – quale ulteriore opportunità per vivere intensamente questo periodo – ho chiesto al prof. don Antonio Landi, sacerdote della Diocesi di […]

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Carissimi,
Auspicando che, come ci richiama la Liturgia, il prossimo tempo di Quaresima sia per tutti noi un “momento favorevole” di conversione per ritornare al Signore con tutto il cuore, vi comunico anzitutto che – quale ulteriore opportunità per vivere intensamente questo periodo – ho chiesto al prof. don Antonio Landi, sacerdote della Diocesi di Amalfi-Cava e docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Urbaniana, di tenere cinque “meditazioni quaresimali”, che avranno come tema: “Stare con Gesù e proclamare il suo evangelo”.

Similmente alle riflessioni tenute lo scorso dicembre, anche queste avverranno “in remoto”, ogni martedì di Quaresima – a partire dal 23 febbraio p.v., dalle ore 16.00 alle 16.45. Gli incontri sono rivolti a tutti, ma in primis ai sacerdoti e ai diaconi. Faremo seguire a breve il calendario dettagliato e la modalità di partecipazione.
Volevo poi ricordare che mercoledì 24 febbraio, alle ore 19.00, vi sarà una solenne celebrazione in Cattedrale in occasione del ritorno delle spoglie di San Gregorio VII, dopo essere state accolte e custodite – lo scorso anno – nel Duomo di Sovana. La celebrazione sarà presieduta da S.E. Mons. Giovanni Roncari, Vescovo di Sovana-Pitigliano-Orbetello e sono stati invitati a partecipare – per i noti motivi di limitazione degli accessi – i membri del Capitolo metropolitano, del Consiglio presbiterale, i Vicari foranei e i Parroci della città.

Infine, durante i prossimi mesi è mio desiderio poter vivere un momento di condivisione con i Parroci, soprattutto con quelli con i quali ho avuto meno opportunità di incontrarmi nel tempo appena trascorso. Quindi mi permetterò – qualora l’agenda me lo consenta – di “auto-invitarmi” a vivere una celebrazione eucaristica (anche e soprattutto nei giorni feriali) assieme ad alcuni di voi, senza peraltro alcuna “solennità” o necessità di particolare preparazione. È solo per il desiderio di incontrarvi e passare un breve tempo con voi.

Termino questa mia breve lettera cogliendo l’occasione di rinnovarvi gli auguri per un proficuo tempo quaresimale, inviandovi di tutto cuore la mia benedizione.

Andrea Bellandi

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Indicazioni periodo pandemia https://www.comunitadiaconalesalerno.it/indicazioni-periodo-pandemia/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/indicazioni-periodo-pandemia/#respond Fri, 05 Feb 2021 15:09:01 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=2469 Carissimi, in questo momento di emergenza sanitaria è quanto mai indispensabile un atteggiamento di equilibrio e sana creatività pastorale, come ci richiama il recente Messaggio della CEC. Vi invito a valutare con discernimento l’opportunità, non solo giuridica, del patto di responsabilità con i genitori come occasione propizia per un discorso di alleanza educativa. Verificate pure […]

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Carissimi,
in questo momento di emergenza sanitaria è quanto mai indispensabile un atteggiamento di equilibrio e sana creatività pastorale, come ci richiama il recente Messaggio della CEC. Vi invito a valutare con discernimento l’opportunità, non solo giuridica, del patto di responsabilità con i genitori come occasione propizia per un discorso di alleanza educativa. Verificate pure la possibilità, in sede foraniale, di un medesimo percorso di catechesi e di quanto concerne le celebrazioni dei sacramenti (tenendo presente ilPiano Catechistico Diocesano in vigore dal 2012 e il Direttorio per i sacramenti), evitando così eccessive disuguaglianze di trattamento tra una parrocchia ed un’altra, come pure il rischio di “migrazioni” in altre comunità. Inoltre, per quanto riguarda:

La benedizione delle famiglie nelle case: è vietata per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria;
la celebrazione del Sacramento della Confermazione: perdurando la grave emergenza sanitaria, il Vescovo concede a ciascun Parroco o Amministratore parrocchiale, limitatamente ai mesi febbraio-aprile inclusi dell’anno in corso, la facoltà di amministrare il Sacramento della Confermazione nella propria comunità parrocchiale. Si ricorda che la concessione della facoltà è necessaria per la validità stessa del Sacramento (cf. CIC can. 882). Pertanto, i Parroci e gli Amministratori Parrocchiali che valuteranno necessario fissare in questi mesi nella propria Parrocchia la celebrazione del Sacramento della Confermazione, utilizzando il modello allegato, potranno richiedere al Vescovo la concessione di tale facoltà. La richiesta dovrà essere inoltrata via email all’indirizzo cancelleriacuriasalerno@gmail.com, almeno quindici giorni prima della data individuata per la celebrazione. Non verrà concessa alcuna facoltà ai Rettori di Santuari e di Rettorie. Si abbia cura di anteporre alla celebrazione della Cresima un’adeguata preparazione dei candidati;
la Comunione agli infermi nelle case: il Parroco ne valuterà l’opportunità lì dove riceva la richiesta da parte dell’infermo o di un suo congiunto. Ciascun Ministro potrà visitare periodicamente (una volta al mese) gli infermi residenti nel proprio territorio parrocchiale, uno al giorno. Si inviti ad arieggiare la camera prima e dopo la visita. Prima e dopo aver comunicato l’infermo, il Ministro si lavi accuratamente le mani con acqua e sapone o con idoneo gel a base alcolica. La comunione sia deposta solamente sulle mani dell’infermo. Qualora l’infermo abbia serie difficoltà a ricevere la Comunione sulle mani, un congiunto porga l’Ostia consacrata all’infermo affinché la possa assumere completamente. Nella stanza ci siano solamente l’infermo e un congiunto o una persona addetta alla sua cura: tutti dovranno indossare correttamente la mascherina prima dell’ingresso in casa del Ministro. Durante l’intera durata della visita il Ministro non indosserà la semplice mascherina chirurgica ma una mascherina FFP2 o FFP3 senza valvola. La visita durerà il meno tempo possibile e comunque non più di 7/ 10 minuti.
Profitto pure per ricordare a ciascuno di voi che gli uffici diocesani e l’equipe da me istituita per fronteggiare questo momento vi stanno accanto per accompagnarvi, sostenervi e dare suggerimenti condividendo con voi le
difficoltà e individuando semi di speranza pure presenti in questo difficile periodo.

Di cuore vi benedico.

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Comunicazione Natale 2020 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/vescovo-comunicazione-natale-2020/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/vescovo-comunicazione-natale-2020/#respond Tue, 08 Dec 2020 15:30:14 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=1433 Carissimi, È un Natale diverso quello che ci accingiamo a vivere e a celebrare. Non possiamo negarlo: tutti siamo molto provati dalla drammatica pandemia che da dieci mesi ha sconvolto le nostre vite: lutti, sofferenze, distanziamenti forzati, chiusura di esercizi commerciali, per molti un’emergenza economica che desta forti preoccupazioni anche per l’immediato futuro, disagi per […]

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Carissimi,
È un Natale diverso quello che ci accingiamo a vivere e a celebrare. Non possiamo negarlo: tutti siamo molto provati dalla drammatica pandemia che da dieci mesi ha sconvolto le nostre vite: lutti, sofferenze, distanziamenti forzati, chiusura di esercizi commerciali, per molti un’emergenza economica che desta forti preoccupazioni anche per l’immediato futuro, disagi per le famiglie che si trovano spesso a “gestire” i figli lontani dalla scuola, una forte pressione psicologica subita dai giovani, che non di rado trova sfogo in atti di inconsueta violenza. E tutti a sperare nell’arrivo di un “benedetto” vaccino, che ci liberi istantaneamente da quella  sorta di “incantesimo maligno” che ci ha reso in larga misura prigionieri.

Più che la voce dei profeti biblici, i cui annunci di speranza la Liturgia di Avvento propone normalmente alla nostra riflessione, siamo portati maggiormente ad ascoltare gli annunci di altri “profeti”, che appaiono ai nostri occhi più concreti: quelli dei virologi, dei giornalisti, dei politici. E perfino il colore della speranza, dal verde tradizionale, assume piuttosto le tinte del “giallo”, che annuncia possibilità di spostamenti, acquisti, ricongiungimenti familiari…
Tutto ciò, badate bene, risulta del tutto comprensibile e sono il primo sinceramente a  riconoscere la particolarità drammatica di questo periodo storico che stiamo attraversando. È un tempo molto duro, bisogna ammetterlo, ma proprio per questo la domanda si fa più pressante e decisiva: quale Natale stiamo per celebrare? Quale contenuto di novità esso porta con sé? Che speranza reale offre alla vita di tutti noi, anche e soprattutto in un tempo segnato dal Coronavirus?
Ognuno di noi, carissimi, deve porsi sinceramente e attentamente queste domande, pena attendere il prossimo Natale come si attende un qualsiasi altro giorno di festa del Calendario, con la differenza data dall’impegno di comprare qualche regalo (ma saremo quest’anno giustificati, qualora non accontentassimo tutti) e dall’attenzione di non invitare al cenone se non gli stretti familiari.

La novità del Natale “cristiano” rischierebbe infine di ridursi soltanto all’anticipazione dell’orario della Messa della Notte e a corali necessariamente ridotte. Tutto qui?
Ebbene, proprio QUESTO Natale può essere e dovrebbe essere un messaggio di autentica speranza, l’irradiarsi di una luce risplendente nella notte del mondo, un annuncio di vera gioia, come quello dato ai pastori nella notte di Betlemme: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,10-12).
Il Natale è l’annuncio del “Dio-che-viene”, che viene per essere SEMPRE con noi, l’Emmanuele, il  “Dio con noi”! Ma lasciamo che siano le parole di Papa Francesco, pronunciate durante la preghiera dell’Angelus di inizio Avvento, a guidare la nostra riflessione:

Il nostro Dio è un Dio-che-viene – non dimenticatevi questo: Dio è un Dio che viene, continuamente viene – : Egli non delude la nostra attesa! Mai delude il Signore. Ci farà aspettare forse, ci farà aspettare qualche momento nel buio per far maturare la nostra speranza, ma mai delude. Il Signore sempre viene, sempre è accanto a noi. Alle volte non si  fa vedere, ma sempre viene. È venuto in un preciso momento storico e si è fatto uomo per prendere su di sé i nostri peccati – la festività del Natale commemora questa prima venuta di Gesù nel momento storico – ; verrà alla fine dei tempi come giudice universale; e viene anche una terza volta, in una terza modalità: viene ogni giorno a visitare il suo popolo, a visitare ogni uomo e donna che lo accoglie nella Parola, nei Sacramenti, nei fratelli e nelle sorelle. Gesù, ci dice la Bibbia, è alla porta e bussa. Ogni giorno. È alla porta del nostro cuore. Bussa. Tu sai ascoltare il Signore che bussa, che è venuto oggi per visitarti, che bussa al tuo cuore con una inquietudine, con un’idea, con un’ispirazione? È venuto a Betlemme, verrà alla fine del mondo, ma ogni giorno viene da noi. State attenti, guardate cosa sentite nel cuore quando il Signore bussa.
Sappiamo bene che la vita è fatta di alti e bassi, di luci e ombre. Ognuno di noi sperimenta momenti di delusione, di insuccesso e di smarrimento. Inoltre, la situazione che stiamo vivendo, segnata dalla pandemia, genera in molti preoccupazione, paura e sconforto; si corre il rischio di cadere nel pessimismo, il rischio di cadere in quella chiusura e nell’apatia.
Come dobbiamo reagire di fronte a tutto ciò? Ce lo suggerisce il Salmo di oggi: «L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore» (Sal 32,20-21). Cioè l’anima in attesa, un’attesa fiduciosa del Signore fa trovare conforto e coraggio nei momenti bui dell’esistenza. […]
Dio è presente nella storia dell’umanità, è il «Dio con noi», Dio non è lontano, sempre è con noi, al punto che tante volte bussa alle porte del nostro cuore. Dio cammina al nostro fianco per sostenerci. Il Signore non ci abbandona; ci accompagna nelle nostre vicende esistenziali per aiutarci a scoprire il senso del cammino, il significato del quotidiano, per infonderci coraggio nelle prove e nel dolore. In mezzo alle tempeste della vita, Dio ci tende sempre la mano e ci libera dalle minacce. Questo è bello!

Il Signore viene e cammina al nostro fianco: ma possiamo – ed è esperienza di tutti, anche di coloro che si professano cristiani – non accorgercene, non averne coscienza. Già Sant’Agostino diceva: “ho paura che Gesù passi e io non me ne accorga”. Per questo l’Avvento ci esorta ancora una volta alla “vigilanza”, a risvegliare nel nostro cuore l’attesa di Lui, perché tutto ciò che non è atteso, ardentemente desiderato, anche quando accade rischia di non essere riconosciuto. Perciò è risuonata spesso, nel Vangelo di queste settimane, l’esortazione a “vegliare”, ad “essere svegli, attenti”. Ancora Papa Francesco, nella stessa prima Domenica di Avvento – durante la celebrazione della Santa Messa con i nuovi Cardinali – così si esprimeva:

C’è un sonno pericoloso: “il sonno della mediocrità”. Viene quando dimentichiamo il primo amore e andiamo avanti per inerzia, badando solo al quieto vivere. Ma senza slanci d’amore per Dio, senza attendere la sua novità, si diventa mediocri, tiepidi, mondani. E questo corrode la fede, perché la fede è il contrario della mediocrità: è desiderio ardente di Dio, è
audacia continua di convertirsi, è coraggio di amare, è andare sempre avanti. La fede non è acqua che spegne, è fuoco che brucia; non è un calmante per chi è stressato, è una storia d’amore per chi è innamorato! […]
E dunque, come possiamo svegliarci dal sonno della mediocrità? Con “la vigilanza della preghiera”. Pregare è accendere una luce nella notte. La preghiera ridesta dalla tiepidezza di una vita orizzontale, innalza lo sguardo verso l’alto, ci sintonizza con il Signore. La preghiera permette a Dio di starci vicino; perciò libera dalla solitudine e dà speranza. La preghiera ossigena la vita: come non si può vivere senza respirare, così non si può essere cristiani senza pregare. […]
C’è poi un secondo sonno interiore: “il sonno dell’indifferenza”. Chi è indifferente vede tutto uguale, come di notte, e non s’interessa di chi gli sta vicino. Quando orbitiamo solo attorno a noi stessi e ai nostri bisogni, indifferenti a quelli degli altri, la notte scende nel cuore. Il cuore diventa oscuro. Presto si comincia a lamentarsi di tutto, poi ci si sente vittime di tutti e infine si fanno complotti su tutto. Lamentele, senso di vittima e complotti. È una catena. Oggi questa notte sembra calata su tanti, che reclamano per sé e si disinteressano degli altri.
Come ridestarci da questo sonno dell’indifferenza? Con “la vigilanza della carità”. Per portare luce a quel sonno della mediocrità, della tiepidezza, c’è la vigilanza della preghiera. Per ridestarci da questo sonno dell’indifferenza c’è la vigilanza della carità. La carità è il cuore pulsante del cristiano: come non si può vivere senza battito, così non si può essere cristiani senza carità. A qualcuno sembra che provare compassione, aiutare, servire sia cosa da  perdenti! In realtà è l’unica cosa vincente, perché è già proiettata al futuro, al giorno del Signore, quando tutto  passerà e rimarrà solo l’amore. È con le opere di misericordia che ci avviciniamo al Signore. […]

PREGARE E AMARE: ecco la vigilanza, ecco ciò che contrasta il sonno della mediocrità e dell’indifferenza, e – aggiungerei – la tentazione del nichilismo e della disperazione. Abbiamo motivo di sperare, perché il Signore è già venuto, si è coinvolto con la nostra vicenda umana e si accompagna permanentemente a noi, nel cammino della vita e oltre i suoi confini terreni.
Concludo questa mia semplice lettera natalizia, assicurando il mio ricordo e la mia preghiera al Signore per ciascuno di voi, e in particolare:
Mi ricordo di voi, bambini, e prego per voi: che presto torniate a giocare insieme, all’aria aperta senza mascherine e senza timore di fare qualcosa di male;
Mi ricordo di voi, giovani, e prego per voi: che possiate riprendere la vita di sempre, nei vostri
luoghi di studio, di sport, di incontro;
Mi ricordo di voi, famiglie, e prego per voi: che questo periodo abbia consolidato maggiormente i vostri legami, aiutandovi ad affrontare insieme le difficoltà;
Mi ricordo di voi, anziani e ammalati, e prego per voi: perché sappiate che il Signore vi tiene
particolarmente nel cuore, chiedendovi di offrire insieme a Lui le vostre sofferenze;
Mi ricordo di voi, che siete in lutto per la perdita di un vostro caro, e prego per voi; perché il
Signore vi conforti con la speranza della Risurrezione, nella quale ci ritroveremo insieme;
Mi ricordo di voi, fratelli e sorelle detenuti, e prego per voi: affinché non cediate alla rassegnazione, ma viviate nella speranza, trasformando l’oggi in un cammino di crescita, di fede e di carità.

Mi ricordo di voi, che soffrite la solitudine, e prego per voi: affinché vi siano fratelli e sorelle che
si prendono cura di voi, donandovi il loro tempo;
Mi ricordo di voi, poveri, che passate i giorni per strada, e prego per voi: perché possiate
incontrare sempre persone che vi guardano negli occhi e vi aiutano;
Mi ricordo di voi, religiose e religiosi, e prego per voi: affinché l’offerta della vostra vita e la vostra
preghiera siano ricompensate da quella consolazione che solo il Signore sa dare;
Mi ricordo di voi, sacerdoti, e prego per voi: che possiate presto riabbracciare le persone delle vostre comunità, riprendendo insieme con gioia ed entusiasmo il cammino interrotto;
Mi ricordo di te, persona che non conosco e che tuttavia stai leggendo questa mia lettera,
e prego per te: perché tu abbia la grazia di accorgerti con stupore che in Gesù Dio si è fatto uomo,
ha vissuto una vita umana, è morto ed è risorto per te, per la tua felicità. PROPRIO PER TE,
PERCHÉ TU SIA FELICE. Da ora, fino all’eternità.

 Andrea Bellandi
Arcivescovo

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