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2020 – Comunità Diaconale Diocesi di Salerno, Acerno, Campagna https://www.comunitadiaconalesalerno.it Sat, 19 Aug 2023 15:22:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.9.9 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/wp-content/uploads/2021/01/cropped-ms-icon-310x310-1-32x32.png 2020 – Comunità Diaconale Diocesi di Salerno, Acerno, Campagna https://www.comunitadiaconalesalerno.it 32 32 Comunicazione del 11.08.2023 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-del-11-08-2023/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-del-11-08-2023/#respond Fri, 11 Aug 2023 15:21:30 +0000 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=4185 Carissimi, per noi che vogliamo configurarci a Cristo servo i santi, che il calendario liturgico di questi giorni presenta alla nostra riflessione, sono un dolce richiamo a non perdere di vista la prima, fondamentale e comune vocazione alla santità. E mentre corriamo verso la solennità di Maria Assunta in Cielo, dopo l’incontro avuto l’altro ieri […]

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Carissimi,

per noi che vogliamo configurarci a Cristo servo i santi, che il calendario
liturgico di questi giorni presenta alla nostra riflessione, sono un dolce richiamo a non perdere di vista la prima, fondamentale e comune vocazione alla santità.

E mentre corriamo verso la solennità di Maria Assunta in Cielo, dopo l’incontro avuto l’altro ieri con l’arcivescovo, di cui vi riferirò prossimamente, vi comunico le notizie essenziali in merito agli esercizi spirituali che vivremo, dal 24 al 27 agosto prossimi, presso il Santuario di S. Gerardo Maiella in Materdomini (AV). Saremo 36 diaconi, 8 ministri istituiti, 7 spose, 5 aspiranti ed il sottoscritto.

Dal prossimo anno gli esercizi, come già preannunciato, saranno vissuti come Comunità.
Gli esercizi della Comunità, in quanto parte integrante del cammino formativo permanente, non hanno nulla a che vedere con i pellegrinaggi, gli esercizi e quant’altro organizzano le parrocchie.

Essi, attraverso la bellezza dello stare insieme, i momenti di preghiera, di riflessione e l’agape fraterna, sono il “luogo” per conoscersi meglio, presentare e accogliere i nuovi candidati e stabilire buone relazioni tra tutti i componenti della comunità.

Vi aspetto quindi a Materdomini giovedì 27 agosto p.v. per le ore 18,00.
Alle 19,00 celebreremo i Vespri. A seguire avremo la cena e l’incontro comunitario.
A S. E. mons. Pasquale Cascio, che ci guiderà nelle due meditazioni quotidiane e celebrerà per noi l’eucaristia, ho chiesto anche di spiegarci come, concretamente, preparare una lectio divina.

Domenica 27 agosto l’arcivescovo, mons. Bellandi, celebrerà l’eucaristia per noi.
Lasceremo i cellulari e ricominceremo ad utilizzare il Breviario per la preghiera. Non dimenticate la Bibbia e un quaderno per gli appunti. Carmine contatterà coloro che dovranno portare il camice per il servizio liturgico.

Coloro che parteciperanno altrove, mi consegneranno l’attestato di partecipazione.
Saluto caramente tutti e ciascuno, in particolare coloro che stanno portando la croce. Per voi il pensiero quotidiano nella preghiera.

Don Sabatino

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Comunicazione del 09.05.2023 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-del-09-05-2023/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-del-09-05-2023/#respond Wed, 10 May 2023 15:07:22 +0000 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=4180 Carissimi, nel salutarvi con grande affetto, tutti e ciascuno, voglio esprimervi il pensiero affettuoso e grato di don Lello Ponticelli, che è rimasto edificato dalla vostra interessata partecipazione all’incontro del 4 maggio u.s., su: “In-coscienza. Esame di coscienza, confessione, psicoterapia…”. Ci siamo già intesi per ulteriori momenti di formazione, essenziali per la nostra preparazione personale […]

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Carissimi,
nel salutarvi con grande affetto, tutti e ciascuno, voglio esprimervi il pensiero
affettuoso e grato di don Lello Ponticelli, che è rimasto edificato dalla vostra interessata partecipazione all’incontro del 4 maggio u.s., su: “In-coscienza. Esame di coscienza, confessione, psicoterapia…”.

Ci siamo già intesi per ulteriori momenti di formazione, essenziali per la nostra preparazione personale e per meglio qualificare il nostro ministero. Mi preme, adesso, raccomandarvi due appuntamenti, ai quali nessuno deve mancare: la festa di fine anno pastorale a Campagna e gli esercizi spirituali a Materdomini. Domenica 18 giugno, presso il Santuario della Madonna di Avigliano, come “famiglia di famiglie” ci metteremo in gioco partecipando alle diverse attività che saranno proposte, celebreremo l’Eucaristia e condivideremo il pranzo a sacco.

Nel pomeriggio, don Carlo Magna ci guiderà nella visita della Città di Sant’Antonino, a molti sconosciuta ma ricca di storia, di arte e di fede. Per ritempraci spiritualmente, ci ritroveremo per vivere gli esercizi presso il Santuario di S. Gerardo, dalla cena di giovedì 24 agosto al pranzo di domenica 27 agosto. A guidarci ci sarà S. E. Mons. Pasquale Cascio, arcivescovo di S. Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia.

Gli esercizi, parte integrante della nostra formazione permanente, sono imprescindibili per imparare a “guardare oltre” e a “volare alto”, come singoli, come famiglie e come Comunità. Ecco perché è opportuno che li viviamo insieme anche se abituati a viverli altrove. Approfitteremo per dedicare tempo alla verifica, al confronto e alla programmazione.

Il costo delle tre pensioni complete è di 180 euro a persona. Stiamo trattando per ottenere delle agevolazioni. Vi invito a prenotarvi subito, non oltre fine mese. A Campagna verserete l’acconto di 80,00 euro a Rosario Palo.

Nell’attesa di incontrarvi vi saluto caramente augurandovi belle e fruttuose relazioni.

Con l’affetto di sempre
don Sabatino

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Giornata del 18.12.2022 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/giornata-del-18-12-2022/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/giornata-del-18-12-2022/#respond Thu, 22 Dec 2022 07:45:43 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=4128  

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Comunicazione del 17.05.2022 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-del-17-05-2022/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-del-17-05-2022/#respond Tue, 17 May 2022 07:45:03 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=4048 Carissimi, come già sapevate da tempo, sabato 21 maggio p.v., ci incontreremo presso la casa dei Padri Redentoristi di Ciorani, per concludere il cammino pastorale di quest’anno. Vista la “massiccia affluenza” sabato scorso in Cattedrale, per il conferimento dei ministeri e la scarsa considerazione data alla celebrazione, che pur essendo un momento liturgico, è: epifania […]

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Carissimi,
come già sapevate da tempo, sabato 21 maggio p.v., ci incontreremo presso la casa dei
Padri Redentoristi di Ciorani, per concludere il cammino pastorale di quest’anno.
Vista la “massiccia affluenza” sabato scorso in Cattedrale, per il conferimento dei ministeri e la scarsa considerazione data alla celebrazione, che pur essendo un momento liturgico, è:

  • epifania della Chiesa ministeriale:
  • segno di una comunità che vuole darsi un volto nuovo;
  • motivo di incontro con il Pastore della Chiesa diocesana;
  • momento forte di crescita personale e comunitaria;
  • occasione per creare o rinsaldare le relazioni tra i membri della comunità;
  • segno di appartenenza sacramentale alla comunità;
  • e potrei continuare …

non posso non manifestarmi la mia profonda amarezza, infatti erano presenti oltre agli ammessi ai ministeri, i diaconi, “che pur essendo ordinati, non si sono fatti pregare per indossare il camice e prestare servizio all’altare” – cose che alcuni tra voi non avrebbero mai fatto, visto che non si avverte nemmeno il bisogno di chiamare per manifestare l’impossibilità ad esserci – e altri quattro o cinque.

Ci si riempie la bocca: sono diacono, mi tocca… devo fare… la comunità diaconale! Non sempre si apprezza e si collabora al lavoro di rinnovamento che stiamo portando avanti. Mi verrebbe da pensare: nella comunità diaconale si sta solo parlando di Sinodo, ma non si vive il “camminare insieme”, non si avverte la necessità del rinnovamento; si è così pieni di sé al punto tale da rientrare tra quelle categorie di persone che, l’Amico Comune etichettava: “dicono e non fanno…

impongono pesanti fardelli agli altri, ma loro non li muovono neppure con un dito”!
Intanto vi ricordo:

  • l’incontro di sabato – dalle 16,00 alle 20,00 – è parte integrante della formazione;
  • gli esercizi spirituali della Comunità, tenuti da S. E. Mons. Franco Alfano, saranno da venerdì
    5 a domenica 7 agosto. Entrambi gli impegni non sono FACOLTATIVI! Siete tenuti ad esserci.

Considerato che faremo verifica del biennio, ritengo opportuno che, questa volta, veniate da soli, senza le consorti e, preciso, che ritengo giustificati solo i malati, e gli anziani.
Il parroco e la parrocchia vivono anche senza di voi! A buon intenditor poche parole!
Con la schiettezza di sempre.

Sac. Sabato Naddeo

Allegati

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Esercizi spirituali, vissuti ad Ariccia dal 26 al 28 novembre, con S.E.R. Mons. Arturo Aiello, vescovo di Avellino https://www.comunitadiaconalesalerno.it/incontro-del-27-11-2021/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/incontro-del-27-11-2021/#respond Mon, 29 Nov 2021 07:50:46 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=3959   Allegati Sintesi Esercizi Spirituali (901 kB)

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Allegati

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Incontro del 27.06.2021 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/incontro-diocesano-del-27-06-2021/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/incontro-diocesano-del-27-06-2021/#respond Sun, 27 Jun 2021 08:02:06 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=3845  

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Una Chiesa tutta ministeriale: dal laicato al diaconato https://www.comunitadiaconalesalerno.it/una-chiesa-tutta-ministeriale-dal-laicato-al-diaconato/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/una-chiesa-tutta-ministeriale-dal-laicato-al-diaconato/#respond Mon, 08 Feb 2021 07:49:51 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=2677 Una Chiesa tutta ministeriale : I Laici nel mondo e nella Chiesa. Dal laicato al Diaconato Uno dei tanti meriti del Concilio Vaticano II è stato senza dubbio la riscoperta del ruolo dei laici nell’ambito della Chiesa. Quando si parla di ” Laici ” si intendono tutti i fedeli (eccetto i consacrati e coloro che […]

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Una Chiesa tutta ministeriale : I Laici nel mondo e nella Chiesa.
Dal laicato al Diaconato

Uno dei tanti meriti del Concilio Vaticano II è stato senza dubbio la riscoperta del ruolo dei laici nell’ambito della Chiesa.
Quando si parla di ” Laici ” si intendono tutti i fedeli (eccetto i consacrati e coloro che hanno ricevuto l’Ordine Sacro ) che dopo essere stati incorporati a Cristo nel Battesimo e costituiti ” Popolo di Dio ” , compiono nella Chiesa e nel mondo la missione specifica del Popolo di Dio.
Il Concilio , più che badare alla Chiesa clericale , con tutto il giuridicismo che affiora nelle funzioni di autorità e di sudditanza , considera la Chiesa nell’aspetto totale di Popolo incamminato nella universale vocazione alla santità . In questa comunità ecclesiale carismatica , le mansioni ,sono ordinate più secondo il mistero della carità , che non secondo la dicotomia del comando e dell’obbedienza.
La Chiesa nel Concilio ha trascurato il superfluo , riscoprendo meglio la Sua autentica natura di ” mistero ” , per meglio adempiere la Sua missione salvifica nel mondo moderno.
Per l’approfondita coscienza di essere Corpo di Cristo , essa percepisce di potersi inserire attivamente nel pluralismo ideologico contemporaneo , stabilendo un dialogo proficuo con i popoli ; si è sentita maggiormente orientata a donarsi al compito di evangelizzazione e di salvezza , che il Cristo le ha affidato.

La Chiesa è il Popolo di Dio , scelto e chiamato dal mezzo del mondo per opera di Cristo .
L’idea di Popolo di Dio introduce nella realtà ecclesiale qualche cosa di dinamico . Questo Popolo ha una vita che continuamente si snoda e si evolve ; esso è in cammino verso un termine fissato da Dio . Eletto e formato da Dio , mediante la Rivelazione e i Sacramenti , il Popolo di Dio è nel mondo come il segno del Salvatore ; è come il Sacramento della salvezza offerta a tutti gli uomini.
Al pari del clero e dei religiosi , anche i laici entrano a far parte del Popolo di Dio .
La Chiesa intera si costituisce in una unica comunità , che vive nell’intimità di Cristo , integralmente orientata verso l’amore del Padre.
Tuttavia , nel Popolo di Dio non esiste una presenza universale indifferenziata dei membri . I laici ( ad esempio ) costituiscono il Popolo di Dio in aspetti e modalità del tutto proprie ; vi esplicano mansioni particolari e caratteristiche .
Nei nostri tempi si è avuto la riscoperta teorica e pratica della insostituibile funzione dei laici nella Chiesa . Da tutti si avverte la necessità di approfondire la missione del laicato e di farne prendere coscienza alla comunità dei fedeli . Il Concilio ha recato un grande contributo alla precisazione del compito cristiano ed ecclesiale dei laici.
Il concetto di laico può essere delineato in un duplice modo:

  • Dal lato giuridico-canonico il concetto di laico viene riportato a quello di chierico e di religioso . Un concetto negativo , in quanto si limita ad indicare che il laico non è ne sacerdote , ne religioso . Il laico si distingue dal sacerdote , giacché non è persona destinata e consacrata ad un ministero pastorale ; si distingue dal religioso , giacché non sacrifica ne estromette dalla sua vita le realtà profane , ma le usa con spirito caritativo interiore.
  • Dal lato teologico , invece , si cerca di definire il laico non per ciò che non è nella Chiesa , ma per la sua posizione e missione in essa ; lo si rappresenta non come un tollerato , ma come un autentico membro del Popolo di Dio , che permane inserito nella vita del mondo .
    Il Concilio preferisce il significato positivo teologico di laicato , anche per poter poi trarre e dedurre la natura ecclesiale della sua missione , ed indicarne con sicurezza i doveri spirituali ed apostolici fondamentali . ” Con il nome di Laici si intendono … tutti i fedeli , che , dopo essere stati incorporati a Cristo col Battesimo e costituiti Popolo di Dio e , nella loro misura , resi partecipi dell’ufficio sacerdotale , profetico e regale di Cristo , per la loro parte compiono nella Chiesa e nel mondo , la missione propria di tutto il popolo cristiano ” (Cost. Lumen Gentium – cap. IV,n° 31 ) .
    In questa nozione di laico si notano due elementi essenziali .
  • Il primo aspetto che caratterizza il laico è la sua ” ecclesialità ” ; è membro della Chiesa . Ogni stato cristiano si inquadra entro la visione ecclesiologica . E poiché l’appartenenza alla Chiesa comporta una partecipazione all’essere e alla missione di Cristo , lo stato ecclesiale del laico si traduce e si esprime nella dimensione cristologica .
    I cammini di vita e gli stati nella Chiesa altro non possono essere che modi di seguire Cristo .
    Mediante il Battesimo il laico è divenuto membro dell’unico Popolo di Dio , la cui nota spirituale è ” essere e crescere in Cristo ” ( 1 Cor. 12,4 ) .
  • Il secondo elemento che caratterizza la nozione di laico è il fatto che esso è chiamato a vivere la sua ecclesialità in modo secolare ; è inserito personalmente e socialmente nella vita profana ; espleta la sua missione cristiana fra le realtà terrene . Essere laici nella Chiesa significa ” far parte della missione di Dio nel mondo ” .
    Posti nelle condizioni ordinarie della vita familiare e sociale , implicati in tutti gli affari del mondo , essi devono trattare le cose temporali e ordinarle secondo Dio ; devono impregnarle di spirito caritativo . ” Ivi sono da Dio chiamati a contribuire , quasi dall’interno a modo di fermento , alla santificazione del mondo mediante l’esercizio del proprio ufficio e sotto la guida dello spirito evangelico , e , in questo modo , a manifestare Cristo agli altri , principalmente con la testimonianza della loro stessa vita , e con il fulgore della loro fede , della speranza e carità ” ( Lumen Gentium IV,31) .
    Se la nota di ecclesialità il laico la vive in comune col sacerdote e con il religioso , quella di secolarità gli è propria e specifica e tuttavia , non in modo esclusivo . Difatti la missione del laico è determinata dai Sacramenti del Battesimo e della Cresima o Confermazione , Sacramenti che stanno a fondamento dello stesso Ordine sacerdotale .
    E’ opportuno parlare di accentuazione di aspetti presso il laico più che di mansioni esclusive. Certo che prete e monaco , quando si donano ad una attività profana , dovrebbero ricordarsi che pubblicamente questa esige una testimonianza di tipo laicale .
    Lo stato del laicato è così inquadrato entro la visione ecclesiologica ; esso è un riflesso ed insieme aspetto integrante della perfezione della Chiesa , ancora peregrinante ” fra le varietà mondane ” . Sarebbe erroneo identificare la condizione del laico con la relazione ad extra della Chiesa verso il mondo temporale ; come se egli fosse un ponte tra la Chiesa ed il mondo .

I Laici sono la Chiesa nel mondo

Per la loro opera la Chiesa non viene posta di fronte al mondo , ma è intimamente presente in esso . Per lo stato secolare la Chiesa rimane nel mondo ed è vincolata alla sua sorte ; la sua missione pasquale è innestata nella realtà dell’incarnazione .
La missione e la santità del laicato costituiscono anche una parte dell’aspetto visibile della Chiesa.
I laici , quindi , sono membri di una comunità ecclesiale organizzata , con propria gerarchia e mansioni differenti . I laici godono della dignità del Popolo di Dio , la quale e fondamentalmente unica per tutti i membri del Corpo mistico . Non solo non hanno significato in Cristo e nella Chiesa la stirpe o nazione , la condizione sociale o il sesso , ma le stesse differenti mansioni ecclesiali sono donate per una identica missione apostolica . ” Vige fra tutti una vera uguaglianza riguardo alla dignità e all’azione comune a tutti i fedeli nell’edificare il Corpo di Cristo ” ( Lumen Gemtium IV,32 ) .
Se tutti i membri della Chiesa sono chiamati ad una identica missione missionaria , è perchè essi possiedono in comune la medesima vita in Cristo . Anche quelli che nella Chiesa svolgono il ministero pastorale e vi esprimono un potere di comando sono , al pari dei laici , incorporati nel Corpo mistico ; sono rigenerati nello stesso Battesimo ; conoscono un solo Signore nella medesima fede ; hanno per fratello Cristo ; sono partecipi dell’unica carità ; in comune hanno la vocazione alla santità .
Il laico deve saper meditare sulla propria dignità nella Chiesa ; essa è insieme una vocazione ed un impegno . Non deve impigrirsi in uno stato passivo , perchè sa di non essere ne religioso ne sacerdote . Egli deve vedersi presente in Cristo e nella Chiesa ; avere responsabilmente coscienza di partecipare della dignità sacerdotale , profetica e regale di Cristo . ” Così nella varietà tutti danno testimonianza della mirabile unità nel Corpo di Cristo ; poiché la stessa diversità di grazie , di ministeri e di operazioni raccoglie in un sol corpo i figli di Dio , dato che – tutte queste cose opera un unico e medesimo Spirito -” ( 1 Cor. 12,11 – Lumen Gentium IV,32 ) .
Tutti i membri della Chiesa , secondo le possibilità della personale situazione , sono chiamati a concorrere all’incremento della Chiesa e alla Sua continua ascesa alla santità . Pure i laici devono sentirsi impegnati in modo costante e generoso alla diffusione del Regno di Dio .
Il fondamento primo della missione apostolica del laico non sta nella scarsità del clero o nell’impossibilità per il sacerdote di penetrare in alcune strutture temporali ; esso si radica nello stesso essere laico , qual’è plasmato dai Sacramenti . I Sacramenti sono le sorgenti del diritto-dovere dell’apostolato entro la Chiesa , giacché essi stanno alla base di un ordine ontologico (grazia) e del dinamico-operativo (verità infuse) . Attraverso i Sacramenti il Signore chiama il laico ad una missione apostolica ; ne impegna una risposta responsabile mediante il dono della grazia.
Mediante il Sacramento del Battesimo il laico è inserito vitalmente nella Chiesa ; viene incorporato nel Corpo mistico . Il battezzato , per carattere e grazia ricevuti , è consacrato all’edificazione e alla crescita del Corpo integrale di Cristo .
La consacrazione battesimale si diffonde su tutta la vita del laico , ma in modo generico . Sono necessari gli altri Sacramenti , che santificano determinati settori della vita , impegnando i cristiani in questi settori ad un apostolato più profondo e specifico ; Sacramenti che completano e sviluppano il Battesimo , esplicitandone la fondamentale e generale deputazione all’apostolato .
E’ necessario schiarire la coscienza dei laici , affinché conoscano ed apprezzino la dignità-missione a cui sono stati elevati . Sviluppando in se stessi la pienezza ecclesiale , sapranno rivelare la Chiesa nel loro impegno temporale ; approfondendo il loro ” essere Chiesa ” e la loro vita in Cristo , consentiranno all’estraneo ( ateo , agnostico o tiepido ) di incontrare in loro la Chiesa di Cristo . L’incontro tra Chiesa e mondo avviene nel cuore e nel gesto del laicato o non avviene proprio.
Molte volte l’attività dei laici condiziona la stessa attività della Chiesa. La peculiarità del laico è la testimonianza di una vita cristiana fondata sul Vangelo . Un compito questo quanto mai impegnativo nella situazione di cambiamento in cui versa l’attuale società .
L’impegno consiste nel mantenere vivi alcuni valori ( la vita , l’uomo , la religione , la morale , la famiglia , ecc… ) in una società che inculca nelle persone non la gioia di vivere , la pace , ma la nausea ed il pessimismo , la stanchezza e la violenza , la depressione .
La Chiesa pone molta fiducia nei laici , perchè -afferma papa Paolo VI- , il loro apostolato ” assicura una presenza , una testimonianza qualificata ed efficace della Chiesa in seno al mondo contemporaneo .(…) il campo è immenso : è tutto l’ordine temporale che bisogna contribuire a rinnovare nel senso voluto dal Creatore e dal Salvatore .(…) Le attese del mondo sono multiple : provatevi a fare l’inventario in questi giorni . E’ certamente interessante analizzare i bisogni umani che ciascuno scopre . Ogni laico cristiano ha un ruolo difficile , ma anche magnifico da compiere . L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che non i maestri , o se ascolta i maestri , è perchè sono dei testimoni . E’ vostro onore essere testimoni di Cristo , nel cuore delle attività secolari . Ma in un mondo sovente lontano dalla Fede , questa testimonianza di tutta la vita è esigente . Essa suppone che voi alimentiate senza sosta la vostra convinzione ed il vostro zelo alle sorgenti della Fede e della Grazia : dall’ascolto della Parola di Dio , nella preghiera e con i Sacramenti , in una costante revisione di vita . Dalla vostra intera fedeltà dipende la qualità del lievito che voi siete chiamati ad inserire nella pasta del mondo .
Infine la vostra testimonianza prende posto nella comunione della Chiesa nel dialogo sincero , nell’adesione fiduciosa , nella vera collaborazione con i vostri Vescovi ed i sacerdoti . Nella Chiesa vi è diversità di ministeri , ma unità di missione ; vi è diversità di doni , di necessità , di metodi e di settori da evangelizzare , ma uno solo è lo Spirito che agisce in tutti , per la gloria di Dio e la santificazione degli uomini “.
I laici che hanno scoperto il loro giusto posto nella Chiesa vogliono viverlo in pienezza . Di conseguenza , la loro risposta al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa è una rivitalizzazione dei gruppi già esistenti e la nascita di altri .
Nell’enciclica ” Redemptor Hominis ” del papa Giovanni Paolo II c’è scritto , parlando di collegialità e apostolato , che anche ” tra i laici si sta diffondendo uno spirito di collaborazione e di corresponsabilità , confermando non soltanto le organizzazioni dell’apostolato laicale già esistenti , ma creandone delle nuove , aventi un profilo diverso ed una dinamica eccezionale . I laici -continua il papa- consapevoli della loro responsabilità dinanzi alla Chiesa , si sono impegnati volentieri nella collaborazione con i Pastori , con i rappresentanti degli Istituti di vita consacrata , nell’ambito dei Sinodi diocesani o dei Consigli Pastorali nelle parrocchie e nelle diocesi ” (Redemptor Hominis n° 59) .
L’appello più evidente e sicuro è che Cristo chiama ogni uomo alla cooperazione ed alla edificazione del Regno . Di conseguenza dovrebbe nascere nei laici la volontà di scoprire il loro giusto posto nella Chiesa e di vivere questa scoperta nella pienezza della Fede , e nella convinzione che più si è penetrati di spirito evangelico più si potrà contribuire all’opera della salvezza iniziata da Cristo .
Oggi un numero , sempre più grande di battezzati sta prendendo coscienza di questa responsabilità totale e continua della propria capacità di servire nella Chiesa e di inserirsi , come segno d’amore e come fermento evangelico , nel mondo .
La creatività della Chiesa primitiva , fedele a Cristo nelle comunità vive , è davvero in sintonia con le esigenze ed i desideri dei nostri tempi , infatti è segno positivo il sorgere di nuovi ministeri nella Chiesa .
Poiché la parola spesso non è chiara nel suo significato autentico , è il caso di precisare che ogni ministero è servizio ; ma che non ogni servizio ecclesiale è ministero .
Il servizio intende le varie opere o iniziative di singoli o di gruppi prestate in particolari o momentanee situazioni ; mentre il ministero è un fatto duraturo riconosciuto dal Vescovo.
Questi ministeri istituiti , rispondendo alle necessità della Chiesa , vengono conferiti dal Vescovo mediante nomina e spesso con particolare rito liturgico .
Il primo ministero oggi importante nella Chiesa è quello del ” catechista ” quale punto di partenza per la costituzione di una Chiesa tutta ministeriale e non di servizio .
Spetta al catechista approfondire la propria Fede per poi esserne annunziatore con la parola e con la vita . E’ grande la responsabilità di questi laici uomini e donne ,che si assumono l’impegno di iniziare i fanciulli all’incontro con il Cristo , il Vangelo e la Chiesa .
Intorno a loro dovrebbe essere polarizzata l’attenzione di tutta la comunità , affinché con la preghiera ed il sostegno morale , i catechisti abbiano sempre la volontà e la capacità di crescere ed educare gli altri alla Fede della Chiesa .
Nel 1971 nel III Sinodo dei Vescovi si ribadiva la necessità della rinascita dei ” Ministeri laicali ” e con il motu prorpio Ministeria quaedam ” di Paolo VI (del 15/08/1972 ) venivano istituiti due ministeri : il Lettorato e l’Accolitato .
Nel 1973 furono infine istituiti i Ministri straordinari dell’Eucarestia ( in seguito definiti Ministri Straordinari della Comunione ) , per la sola distribuzione della Santa Comunione , a cui possono accedere uomini e donne .
Nasceva così il senso della ministerialità laica che partendo dalla figura del catechista arriva ad essere un vero e proprio “Ministero ordinato ” nella figura del ” Diacono ” .
Per raggiungere il quindi il Diaconato è necessario intraprendere un cammino di formazione che ha come finalità quella di acquisire una specifica formazione spirituale , dottrinale e pastorale .
Come l’annuncio della Fede che dal Vescovo passa al Presbitero e da questi al catechista , così la proclamazione della Parola di Dio , ma non il Vangelo , nell’assemblea liturgica spetta al Lettore nella sua qualità di ” ministro istituito ” . Questo ministero segna il gesto concreto di quanti vogliono impegnarsi , oltre che nelle celebrazioni liturgiche , anche nell’organizzazione evangelizzatrice e catechistica .

Dopo il Lettorato , si accede all’Accolitato

E’ compito dell’Accolito curare il servizio all’altare , aiutare il Diacono ed il Sacerdote nelle azioni liturgiche , animando la comunità e curandone la formazione liturgica e biblica . Tutto il suo ministero ,però , deve essere circondato da un’ardente pietà eucaristica ed un sincero amore per il Corpo di Cristo , il popolo di Dio , i deboli ed i malati .
Si concretizza così la figura del Diacono , il quale risulta essere il laico convinto che partendo dalla scelta del suo posto nella Chiesa , ha scoperto attraverso il passaggio da catechista ad Accolito , il senso del ministero ordinato .
Il ministero del Diacono , è il primo gradino dell’Ordine Sacro , che dopo aver svolto un ruolo importantissimo nella Chiesa primitiva , oggi ritorna , più che mai attuale , come ” Ministero permanente ” dopo il Concilio Vaticano II .
Al Diacono , il Vescovo , impone le mani ” non per il sacerdozio , ma per il ministero ” .
In virtù dell’ordinazione , spetta al Diacono amministrare il Battesimo , conservare e distribuire l’Eucarestia , assistere e benedire il Matrimonio , portare il Viatico ai moribondi , leggere la Sacra Scrittura , istruire ed esortare il Popolo di Dio , presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli , amministrare i sacramentali , presiedere al rito funebre e della sepoltura .
Con questi ministeri , si è riallacciata la catena del Popolo di Dio che vede tutti ,Papa , Vescovi , Presbiteri e Laici uniti nel comune sforzo di edificare il Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Tuttavia bisogna stare attenti a non creare confusioni di ruoli , di carismi e di ministeri . Tutto nella Chiesa deve essere ordinato per l’annunzio del Regno e per la salvezza dell’uomo . Il vertice di tutto resta il ” Sacerdozio ” ed i laici anche usando di tutti i ministeri ordinati e non , debbono sempre alimentare nel Popolo di Dio l’esigenza e la necessità di far nascere vocazioni sacerdotali , altrimenti il Corpo di Cristo rischia di rimane incompleto .La Fede cristiana è essenzialmente obbedienza alla ” regola della dottrina ” trasmessa dagli Apostoli ( Rom. 6 , 17 ) ; obbedienza teologica-giuridica agli Apostoli nella Chiesa fondata su di loro . I cristiani si qualificano mediante l’obbedienza ; sono ” figli dell’obbedienza ” ( 1 Pt. 1 , 14 ) ; santificati dallo Spirito ” per obbedire ” ( Pt. 1 , 2 ) .

Per l’obbedienza l’anima del laico viene intimamente unita a Cristo ed esercita le fondamentali virtù cristiane ; si apre alla visione del bene comune ; introduce la sua piccola storia individuale nella grande storia ecclesiale , assumendo le responsabilità della vita comunitaria cristiana . Non solo il laico deve vedere Cristo nella Gerarchia ecclesiastica , ma anche questa deve scorgere il cristiano come membro vivo del Corpo mistico .
L’autorità ecclesiale deve ascoltare i consigli del laicato , affidargli delle responsabilità nella Chiesa , rispettandone la doverosa autonomia :
Il Laico deve lasciarsi guidare dallo spirito interiore anche nei suoi rapporti con l’autorità ecclesiastica . Egli è chiamato a collaborare attivamente con la Gerarchia non solo con il sacrificio , con la sua obbedienza e con la preghiera , ma anche con iniziative personali e con la sua critica costruttiva .
” Da questi familiari rapporti tra Laici e Pastori si devono attendere molti vantaggi per la Chiesa : in questo modo infatti è fortificato nei Laici il senso della propria responsabilità ne è favorito lo slancio e le loro forze più facilmente vengono associate all’opera dei Pastori … E così tutta la Chiesa , sostenuta da tutti i suoi membri , compie con maggiore efficacia la sua missione per la vita del mondo ” ( Lumen Gentium , cap. IV , 37 ) .
In conclusione , si devono invitare i laici ad acquistare sempre più coscienza ” non solo di appartenere alla Chiesa , ma di essere la Chiesa ” ( Pio XII ) inviata presso l’umanità peregrinante . Vivendo in se stessi intimamente il mistero della Chiesa , devono creare una vitalità promotrice entro e fuori la comunità ecclesiale e palesare la carità ecclesiale e la Verità rivelata presso gli uomini e le realtà del proprio tempo .
Poiché , tutti partecipano , in forza del Battesimo , al Sacerdozio di Cristo che nella Sua Chiesa si espleta attraverso ruoli e compiti ben precisi , spetta a tutti i suoi membri : credere in ciò che proclamano , insegnare ciò che credono , vivere ciò che insegnano .

Diac . Francesco Giglio

 

Bibliografia

  • Lumen Gentium – Costituzione dogmatica sulla Chiesa
  • A. Tisi – Il Diacono permanente , Ed. Dottrinari , Salerno 2a Ed. 1985
  • A. Oberti – Il Concilio e i laici , Ed. Ancona , Milano 1964
  • J. Guitton – I laici nella Chiesa . Da Newman al Concilio Vaticano II , Ed. Ancona , Milano 1964
  • G. Lazzati – Maturità del laicato , Ed. La Scuola , Brescia 1962
  • D. Mongillo – I laici . Temi di predicazione , Ed. Domenicane Italiane, Napoli 1965
  • G. Philips – I laici nella Chiesa , Ed. Vita e Pensiero , Milano 1956
  • D.J. Laliement – L’impegno temporale del cristiano , a cura di T. Goffi , Ed. Vita e pensiero , Milano 1962
  • G. Lercaro L’apostolato dei tempi nuovi , Ed. Ave , Roma 1964
  • G. Paglia – Laicato cattolico e mondo moderno , Ed. Domani , Roma  1962
  • P. Pavan – L’apostolato dei laici nel mondo moderno , Ed. Romane Mane , Roma 1961
  • AA. VV. – Lumen Gentium guida alla lettura della costituzione.
  • I laici cura di T. Goffi , collana Chiesa Viva, Ediz. Sales , 2a Ed. , Rma 1966

 

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Assegnazioni incarichi parrocchiali accoliti https://www.comunitadiaconalesalerno.it/assegnazioni-incarichi-parrocchiali-accoliti/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/assegnazioni-incarichi-parrocchiali-accoliti/#respond Sat, 06 Feb 2021 16:38:03 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=2511 . Francesco Milione da Madonna di Fatima a S. Francesco in Campigliano . Martinoli Gianmarco da SS. Salvatore in Baronissi  a Fisciano

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. Francesco Milione da Madonna di Fatima a S. Francesco in Campigliano

. Martinoli Gianmarco da SS. Salvatore in Baronissi  a Fisciano

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Con prudenza e coraggio creativo https://www.comunitadiaconalesalerno.it/con-prudenza-e-coraggio-creativo/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/con-prudenza-e-coraggio-creativo/#respond Tue, 02 Feb 2021 08:49:58 +0000 http://tdi_48_f07 Messaggio dei Vescovi della Campaniaai presbiteri e a quanti sono impegnati nella difficile ripresa delle attività pastorali Carissimi,in continuità con la “lettura sapienziale del tempo presente”, offerta nello scorso luglio, avvertiamo il bisogno, in questa faseche è segnataancora dall’assedio dell’epidemia, didire una parola amica, che incoraggi a guardare il futuro con speranza. Vorremmo raggiungere tutti […]

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Messaggio dei Vescovi della Campaniaai presbiteri e a quanti sono impegnati nella difficile ripresa delle attività pastorali

Carissimi,in continuità con la “lettura sapienziale del tempo presente”, offerta nello scorso luglio, avvertiamo il bisogno, in questa faseche è segnataancora dall’assedio dell’epidemia, didire una parola amica, che incoraggi a guardare il futuro con speranza. Vorremmo raggiungere tutti voi,presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate,laicie laiche,che sieteimpegnati nella difficile ripresa delle attività pastorali.1.«Sentinella, quanto resta della notte?»(Is21,11). Questo testo di Isaia ha due punti che vanno tenuti ben presenti: la sentinella, immagine del profeta che legge la storia in anticipo rispetto agli altri, e la notte che rimanda al dramma di una storia che nemmeno il profeta riesce a penetrare. Lacondizione così delineata ha molti punti di aggancio con la nostra attualità. La domanda sulla durata della notte ci appartiene; è la nostra domanda di oggi: quanto resta della notte?La crisi del Covid è stata come uno specchio per la Chiesa;essa ha rivelato quel che esisteva già: da una parte, la cura degli altri, il dinamismo, la creatività, ma, dall’altraanche l’inerzia, il ripiegamento su di sé, l’immobilismo davanti a nuove sfide.In questa“notte”in cui la vita delle nostre comunità è ancora parzialmente bloccata, restiamo ammirati dimolti di voi che hanno cercato di non perdere i contatti con i fedeli, anche attraverso forme nuove e creative. Rinnoviamo la riconoscenza a questi sacerdoti e operatori pastorali per la generosa disponibilità con cui, anche in questi mesi difficili, hanno saputo mantenere i contatti con le persone, in particolare i ragazzi e le loro famiglie, ricorrendo anche all’uso dei mezzi digitali. Li incoraggiamo a perseverare in questo cammino. Altri, invece, forse per la paura di possibili contagi, non hanno reagito all’immobilismo, magari attendendo che tutto passi. Invitiamo questi ultimi a non assumere un atteggiamento attendista.È vero: questo non è il tempo di fare programmi o di dare risposte, in quanto, come è stato detto, “siamo ancora sott’acqua”; ma è anche vero che bisogna evitare il rischio che, con il passare del tempo, il nostro popolo si disaffezioni, si “raffreddi”nell’appartenenza e nella partecipazione alla vita ecclesiale e si isoli sempre di più. Consigliamo, perciò, di riprendere con prudenza e coraggiocreativole attività

2pastorali, raccomandando, certamente,l’adozione delle misure di sicurezza, ma curando anche di non trascurare l’attenzione alle persone e alle relazioni.Lo spirito di questo nostro intervento è quello di dare entusiasmo e di trasmettere il messaggio che dobbiamo riprendere il cammino e rimetterci in gioco, senza attendere altri tempi. Diciamono all’“accidia”, che potrebbe far morire il cammino delle nostre comunità.Vi esortiamo ad avere uno sguardo di speranza, come ci ha invitato a fare Papa Francesco: «Per adorare il Signore bisogna anzitutto “alzare gli occhi”: non lasciarsi cioè imprigionare dai fantasmi che spengono la speranza, e non fare dei problemi e delle difficoltà il centro della propria esistenza. Ciò non vuol dire negare la realtà, fingendo o illudendosi che tutto vada bene. No. Si tratta invece di guardare in modo nuovo i problemi e le angosce, sapendo che il Signore conosce le nostre situazioni difficili… Quando fissiamo l’attenzione esclusivamente sui problemi, rifiutando di alzare gli occhi a Dio, la paura invade il cuore e lo disorienta»(Omelia nella Santa Messa nella Solennità dell’Epifania del Signore, 6 gennaio 2021).2.In questo tempo molti si aspettano dalla Chiesa che, attraverso la carità, sia vicina alle sofferenze della gente. L’abbiamo fatto e lo stiamo facendo: le nostre comunità ecclesiali, il nostro popolo hannoscritto, in questo periodo, una pagina di carità che resterà nella storia delle nostre Chiese. Come non ricordare qui il coraggio dei nostri sacerdoti, l’opera delle nostre Caritas, la generosità dei volontari, che hanno segnato, in maniera memorabile questi nostri giorni? Ma, ci chiediamo, la Chiesa è solo questo? È solo questo il suo compito in questo tempo di pandemia? Altri, soprattutto le Istituzioni, ci hanno chiesto di supportare l’azione dello Stato edi invitare i fedeli ad essere responsabili e ad adottare le misure di sicurezza. Durante il periodo del lockdownsi sono lette e sentite molte esortazioni dei responsabili ecclesiali a seguire le regole sanitarie. Ma, anche qui, la Chiesa è solo questo? È solo questo il suo compito in questo tempo di pandemia? Che cosaè stato manifestato del messaggio specifico che è proprio ai cristiani? Forse abbiamo rinunciato adire qualcosa di nostro, di evangelico, in questa situazione inedita e complessa? Esortiamo tutti ad esplicitare di più il nostro compito specifico in questa situazione: quello di offrire un supplemento d’anima, offrire un senso, dare un orientamento, indicare una rotta, una luce in questa notte che è scesa su di noi. Chi dona tutto questo è una Persona: Gesù Cristo.3.«Mi fu poi rivolta questa parola del Signore: “Che cosa vedi, Geremia?”.Risposi: “Vedo un ramo di mandorlo”. Il Signore mi rispose: “Hai visto bene:poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla”»(Ger1, 11-12). Con questo messaggio non intendiamo dare indicazioni concrete uguali per tutti, essendo diverse le situazioni delle nostre Diocesi e delle singole parrocchie, per spazi, operatori pastoralierisorse. Ma intendiamo offrire alcuni criteri a cui ispirarsi per affrontare questa fase nella vita pastorale delle nostre comunità.Secondo l’immagine usata dal profeta, questo è il tempo di generare “visioni”, cioè di fare

3spazio alla creatività, anche alla creatività pastorale.La ripresa delle attività pastorali è “necessariamente graduale e ancora limitata dalle misure di tutela della salute pubblica”, ma bisogna porre le condizioni “per aprirsi a nuove forme di presenza ecclesiale”(cf. Lettera della Presidenza CEI, 23 luglio2020).Ci sembra che, in questi mesi di emergenza sanitaria, siano emerse alcune priorità che proviamo ad indicarvi. «Tuci chiamiacogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta: … di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e versogli altri»Così diceva Papa Francesco in quella sera del 27 marzo. Anzitutto, reimpostare la rotta verso di Lui. La pandemia ha riportato a galla la verità profonda che tutte le cose sono precarie e transitorie. Questa crisi può essere l’occasione per riscoprire che nonostante tutto c’è un punto fermo da cui ripartire, e questo punto fermo è Dio. Questo è il tempo di rimettere “in auge”parole antiche che forse abbiamo dimenticato: la domanda sulla vita,sulla morte, sull’orizzonte ultimo della vita eterna. Pertanto, esortiamo le nostre comunitàa dare maggiore spazio, in qualsiasi forma,alla Parola di Dio, alla catechesi degli adulti.Esortiamo a riprendere i cammini di fede, soprattutto per l’iniziazione cristiana dei ragazzi, valorizzando le sapienti “Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid”, dal titolo “Ripartiamo insieme”, offerte dall’Ufficio Catechistico Nazionale nel giugno scorso.Si adotti un sapiente equilibrio tra la forma “in presenza” e la modalità online.«Le nuove tecnologie sono di grande aiuto per tenere i contatti e per svolgere attività ma non possono sostituire la ricchezza dell’incontro personale, della presenza … Iragazzi, i giovani e l’intera comunità hanno bisogno che le parrocchie, gli oratori, le scuole possano tornare il prima possibile a svolgere la loro funzione di contesti di crescita. Non ci potrà essere un ritorno improvviso alle condizioni di prima, ma fin d’ora tutti sono sollecitati a fare la propria parte, partendo da quello che questo tempo sta mettendo in evidenza»(Consiglio Permanente della CEI del 26 gennaio 2021).Come già indicavamo nel documento di luglio, tra le “cose nuove” sperimentate nel tempo della pandemia c’è la ripresa della preghiera in famiglia, che è opportuno continuare in tutte le sue forme.Nuovo spazio occorre dare al “prendersi cura” gli uni degli altri e a dare vita ad una nuova fantasia della carità.Cogliamo questo tempo per mettere in movimento un cammino di formazione degli operatori per il “dopo pandemia”.“Tutto è connesso”: l’emergenza sanitaria è strettamente connessa all’emergenza sociale e a quella ambientale. Esortiamo a vivere la prossima Quaresima offrendo nelle nostre comunità riflessioni e preghiere sulla Laudatosi’, a cui Papa Francesco ha dedicato quest’anno in corso.

44.Ci permettiamo, poi, di raccomandarvialcune sollecitudini:La centralità dell’Eucarestia domenicale: non possiamo accettare che si radichi nel nostro popolo la mentalità di ritenere che l’Eucarestia rientri tra i beni considerati non necessari, di cui si può fare anche a meno,né l’opinione secondo la quale “assistere”alla Messa in televisione sostituisca la partecipazione in presenza all’Eucarestia. Perciò, esortiamo vivamente i fedeli a partecipare all’Eucarestia domenicale, superando la paura e avendo fiducia sulle garanzie di sicurezza delle nostre chiese.Esortiamo anon trascurare il sacramento della riconciliazione, l’adorazione eucaristica e la preghiera personale; a tale riguardo, invitiamo vivamente i presbiteri a lasciare aperte le chiese.Esortiamo i pastori ad esprimere concreta vicinanza agli ammalati e alle famiglie colpite dallutto e dal dolore.Nella celebrazione delle esequiesi accolgano in chiesa anche i defunti “interessati dal Covid-19”, secondo le recenti disposizioni del Ministerodella Salute1. Si evitino accuratamente gli assembramenti.5.Rivolgiamo, infine, una parola ai sacerdoti.Quello che sta accadendo ci porta a ridare più spazio ad un aspetto del nostro ministero che è stato sempre presentemache oggi forse dobbiamo vivere con una consapevolezza rinnovata: pregare e intercedere per il popolo che ci è stato affidato. Questo appare oggi come il ministero più prezioso, il primo e fondamentale, dal quale trae forza ogni altro. Le circostanze ci spingono a tornare al posto che ci spetta, preferendo a tutto il resto la preghiera e l’annuncio del Vangelo (cfAt.6,4).Questo esige di farci carico delle domande e delle sofferenze della nostra gente. Solo se viviamo la vicinanza a loro, li potremo portare con noi nella preghiera e intercedere per loro.Un’ultima parola di incoraggiamento intendiamo indirizzarla ai nostri Seminari: seguiamo con particolare trepidazione gli sforzi che stanno facendo per assicurare la formazione dei seminaristi, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie. Vi accompagnino il nostro sostegno e la nostra benedizione.Pompei, 2 febbraio 2021I

VOSTRI VESCOVI

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Comunicazione del 31.12.2020 https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-delegato-del-31-12-2020/ https://www.comunitadiaconalesalerno.it/comunicazione-delegato-del-31-12-2020/#respond Thu, 31 Dec 2020 15:00:10 +0000 http://www.comunitadiaconalesalerno.it/?p=1419 Carissimi, mentre siete alle prese con gli ultimi preparativi prima di mettervi a tavola e salutare così l’anno che se ne va, approfitto per formulare a tutti voi gli auguri, che ho già racchiusi nel canto del Te Deum e nella celebrazione eucaristica in onore di Maria SS. Madre di Dio. Il grazie sincero va […]

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Carissimi,
mentre siete alle prese con gli ultimi preparativi prima di mettervi a tavola e salutare così l’anno che se ne va, approfitto per formulare a tutti voi gli auguri, che ho già racchiusi nel canto del Te Deum e nella celebrazione eucaristica in onore di Maria SS. Madre di Dio.
Il grazie sincero va al Signore perché ha voluto che le nostre strade si incrociassero.

La situazione che stiamo vivendo non ci ha permesso di vederci come avevamo deciso a settembre, a conclusione della bella giornata che vivemmo in seminario insieme al nostro Pastore.

Nell’attesa dell’ora di grazia, che vivremo il prossimo 9 gennaio con le ordinazioni diaconali di Dino e Gaetano, vi do appuntamento a sabato 2 gennaio p. v. alle ore 16,00 per incontrarci on line pregare insieme e per scambiarci gli auguri per l’anno che inizia.
Vi farò avere il link su cui cliccare per partecipare.
E’ mio desiderio vedervi tutti. E penso di interpretare anche i vostri.

Certo sarebbe ancora più bello se ci foste come famiglia, visto che siamo in “quarantena obbligata”.
Buona cena e buona distensione. Un abbraccio affettuoso a chi è solo, anziano o malato ma sempre parte della nostra bella comunità e segno e strumento della grazia divina.
Il Signore vi benedica, rivolga a voi il suo sguardo e doni serenità e pace a voi e ai vostri cari.
Con grande affetto.

Don Sabatino

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