Lettera agli Ebrei (He) 11,1-2.8-19.

[11,1]Fratelli, la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono.
[11,2]Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza.
[11,8]Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
[11,9]Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa.
[11,10]Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
[11,11]Per fede anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso.
[11,12]Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare.
[11,13]Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra.
[11,14]Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria.
[11,15]Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi;
[11,16]ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.
[11,17]Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio,
[11,18]del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome.
[11,19]Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca (Lc) 1,69-70.71-72.73-75.

[1,69]Il Signore ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
[1,70]come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.

[1,71]Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
[1,72]Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.

[1,73]Egli ha giurato ad Abramo, nostro padre,
[1,74]di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
[1,75]al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco (Mc) 4,35-41.

[4,35]In quel medesimo giorno, verso sera, disse Gesù ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva».
[4,36]E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
[4,37]Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.
[4,38]Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?».
[4,39]Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia.
[4,40]Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?».
[4,41]E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».

Meditazione

Il tuo cuore è agitato. All’udire l’insulto desideri vendicarti: ed ecco ti sei vendicato e (…) hai fatto naufragio. E perché? Perché in te dorme Cristo. Che vuol dire: “In te dorme Cristo”? Ti sei dimenticato di Cristo. Risveglia dunque Cristo, ricordati di Cristo, sia desto in te Cristo. (…) Ti eri dimenticato ch’egli, essendo crocifisso, disse: «Padre, perdona loro perché non sanno che cosa fanno» (Lc 23,34)? Egli che dormiva nel tuo cuore non volle vendicarsi.

Sveglialo, ricordalo. Il ricordo di lui è la sua parola; il ricordo di lui è il suo comando. Se in te è desto Cristo, ti dirai: “Che razza d’uomo sono io, che mi voglio vendicare? (…) Non mi accoglierà Colui che disse: «Date e vi sarà dato, perdonate e vi sarà perdonato» (Lc 6,37). Frenerò dunque la mia collera e tornerò alla quiete del mio cuore”. Cristo comandò al mare e si fece una grande bonaccia. (…) Sveglia Cristo: lascia che ti parli. «Chi è mai costui, dal momento che anche il vento e le onde gli ubbidiscono?» . Chi è costui al quale ubbidisce il mare?. «Suo è il mare e lo ha creato proprio lui» (Sal 94,5). «Tutto è stato creato per mezzo di lui» (Gv 1,3). Imita piuttosto i venti e il mare: ubbidisci al Creatore. Il mare dà ascolto al comando di Cristo e tu sei sordo? Il mare ascolta e il vento cessa, e tu ancora soffi? (…) Parlare, agire, macchinare inganni: che cos’altro è questo se non continuare a soffiare e non voler cedere all’ordine di Cristo? Cercate di non lasciarvi abbattere dalle onde nel turbamento del vostro cuore.

Tuttavia, siccome siamo uomini, se il vento ci stimolasse al male, se eccitasse le cattive passioni dell’anima nostra, non dobbiamo disperare. Svegliamo Cristo affinché possiamo fare la traversata del mare della vita nella calma ed arrivare alla patria.

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