Atti degli Apostoli (Ac) 9,1-20.

[9,1]In quei giorni, Saulo, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote
[9,2]e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati.
[9,3]E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo
[9,4]e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”.
[9,5]Rispose: “Chi sei, o Signore?”. E la voce: “Io sono Gesù, che tu perseguiti!
[9,6]Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”.
[9,7]Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno.
[9,8]Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco,
[9,9]dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
[9,10]Ora c’era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: “Anania!”. Rispose: “Eccomi, Signore!”.
[9,11]E il Signore a lui: “Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando,
[9,12]e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista”.
[9,13]Rispose Anania: “Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme.
[9,14]Inoltre ha l’autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome”.
[9,15]Ma il Signore disse: “Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele;
[9,16]e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”.
[9,17]Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: “Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo”.
[9,18]E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato,
[9,19]poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco,
[9,20]e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio.

Salmi (Ps) 117(116),1.2.

[117,1]Lodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria.

[117,2]Forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni (Jn) 6,52-59.

[6,52]In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
[6,53]Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
[6,54]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
[6,55]Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
[6,56]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
[6,57]Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
[6,58]Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
[6,59]Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.

Meditazione

Come una volta il mare percosso dalla verga di Mosè e la manna discesa dal cielo erano solo la figura e il simbolo della verità, e null’altro, il mare, del battesimo e la manna, del Salvatore, così le cose di cui parliamo sono il simbolo e la figura di realtà dotate di una trascendenza e gloria incomparabili, quanto l’increato trascende per natura ciò che è creato. La manna infatti, che è chiamata “pane e cibo degli angeli”, che la gente mangiò allora nel deserto, è finita, è scomparsa e tutti sono morti, coloro che ne avevano mangiato: poiché la manna non partecipava della vera vita mentre la carne del Maestro, divinizzata e piena della vita, fa partecipare chi ne mangia alla vita e rende immortali. (…)

Ha iniziato con lo spogliarmi della corruzione e della morte, rendendomi completamente libero sensibilmente e coscientemente, e – mistero più incredibile di ogni altro – ha fatto di me un nuovo cielo ed ha fissato in me la sua dimora, lui il Creatore di tutto, favore di cui alcuno fra i santi dei tempi antichi fu giudicato degno. Una volta, infatti, parlava per intermediario dello Spirito divino e attraverso l’opera di Quello realizzava meraviglie, ma mai e poi mai Dio si è unito sostanzialmente a qualcuno prima che divenisse uomo Cristo mio Dio: è Lui che, preso un corpo, ha dato il suo Spirito divino e, per mezzo di lui, si è unito sostanzialmente a tutti i credenti, costituendo così un’unione inseparabile.