Atti degli Apostoli (Ac) 15,7-21.

[15,7]In quei giorni, poiché era sorta una lunga discussione, Pietro si alzò e disse agli apostoli e agli anziani: “Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede.
[15,8]E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi;
[15,9]e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede.
[15,10]Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?
[15,11]Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro”.
[15,12]Tutta l’assemblea tacque e stettero ad ascoltare Barnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.
[15,13]Quand’essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse:
[15,14]”Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome.
[15,15]Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:
[15,16]Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,
[15,17]perché anche gli altri uomini cerchino il Signore e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,
[15,18]dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall’eternità.
[15,19]Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani,
[15,20]ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue.
[15,21]Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe”.

Salmi (Ps) 96(95),1-2a.2b-3.10.

[96,1]Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
[96,2a]Cantate al Signore, benedite il suo nome.

[96,2b]Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza;
[96,3]In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.

[96,10]Dite tra i popoli: “Il Signore regna!”.
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni (Jn) 15,9-11.

[15,9]In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
[15,10]Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
[15,11]Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Meditazione

Credete bene che al mondo non c’è amico, né fratello, né padre, né madre, né sposo, né fidanzato che vi ami più di Dio. La grazia divina è questo tesoro di gran prezzo, questo tesoro infinito di cui parla il Sapiente, che dal momento che ne usiamo ci fa partecipi dell’amicizia con Dio (cfr. Sap. 7,14). Davanti a questo Dio, eravamo ben misere creature, poveri servitori; ed ecco che diventiamo amici, gli amici carissimi del nostro Creatore stesso.

In vista proprio di renderci più fiduciosi in lui, si è annientato (cfr. Fil 2,7), abbassandosi, per così dire, fino a farsi uomo, per conversare familiarmente con gli uomini (cfr. Ba 3,38). Non era abbastanza: si è fatto bambino; si è fatto povero; si è fatto persino mettere a morte, per ordine del tribunale, davanti a tutto il popolo, su una croce. Più ancora, arriva a nascondersi sotto le specie del pane per farsi nostro compagno di ogni giorno e unirsi a ognuno di noi in intima unione: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue – egli dice – dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). Insomma, si direbbe che non ha amore che per voi, tanto vi ama.

Dunque, è lui che dovete amare, e null’ altro. Di lui potete e dovete dire: “Il mio diletto è per me e io per lui” (Ct 2,16); il mio Dio si è donato senza riserve e senza riserve a lui mi dono; sono stato scelto come oggetto della sua tenerezza; e lui, fra mille, fra tutti, lui bianco e vermiglio (cfr Ct 5,10), così amabile e così amante, è l’eletto del mio cuore, il solo che voglio amare.