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Uno dei tanti meriti del Concilio Vaticano II è stato senza dubbio la riscoperta del ruolo dei laici nell’ambito della Chiesa.
Quando si parla di ” Laici ” si intendono tutti i fedeli (eccetto i consacrati e coloro che hanno ricevuto l’Ordine Sacro ) che dopo essere stati incorporati a Cristo nel Battesimo e costituiti ” Popolo di Dio ” , compiono nella Chiesa e nel mondo la missione specifica del Popolo di Dio.
Il Concilio , più che badare alla Chiesa clericale , con tutto il giuridicismo che affiora nelle funzioni di autorità e di sudditanza , considera la Chiesa nell’aspetto totale di Popolo incamminato nella universale vocazione alla santità . In questa comunità ecclesiale carismatica , le mansioni ,sono ordinate più secondo il mistero della carità , che non secondo la dicotomia del comando e dell’obbedienza.
La Chiesa nel Concilio ha trascurato il superfluo , riscoprendo meglio la Sua autentica natura di ” mistero ” , per meglio adempiere la Sua missione salvifica nel mondo moderno.
Per l’approfondita coscienza di essere Corpo di Cristo , essa percepisce di potersi inserire attivamente nel pluralismo ideologico contemporaneo , stabilendo un dialogo proficuo con i popoli ; si è sentita maggiormente orientata a donarsi al compito di evangelizzazione e di salvezza , che il Cristo le ha affidato.
La Chiesa è il Popolo di Dio , scelto e chiamato dal mezzo del mondo per opera di Cristo .
L’idea di Popolo di Dio introduce nella realtà ecclesiale qualche cosa di dinamico . Questo Popolo ha una vita che continuamente si snoda e si evolve ; esso è in cammino verso un termine fissato da Dio . Eletto e formato da Dio , mediante la Rivelazione e i Sacramenti , il Popolo di Dio è nel mondo come il segno del Salvatore ; è come il Sacramento della salvezza offerta a tutti gli uomini.
Al pari del clero e dei religiosi , anche i laici entrano a far parte del Popolo di Dio .
La Chiesa intera si costituisce in una unica comunità , che vive nell’intimità di Cristo , integralmente orientata verso l’amore del Padre.
Tuttavia , nel Popolo di Dio non esiste una presenza universale indifferenziata dei membri . I laici ( ad esempio ) costituiscono il Popolo di Dio in aspetti e modalità del tutto proprie ; vi esplicano mansioni particolari e caratteristiche .
Nei nostri tempi si è avuto la riscoperta teorica e pratica della insostituibile funzione dei laici nella Chiesa . Da tutti si avverte la necessità di approfondire la missione del laicato e di farne prendere coscienza alla comunità dei fedeli . Il Concilio ha recato un grande contributo alla precisazione del compito cristiano ed ecclesiale dei laici.
Il concetto di laico può essere delineato in un duplice modo:
Per la loro opera la Chiesa non viene posta di fronte al mondo , ma è intimamente presente in esso . Per lo stato secolare la Chiesa rimane nel mondo ed è vincolata alla sua sorte ; la sua missione pasquale è innestata nella realtà dell’incarnazione .
La missione e la santità del laicato costituiscono anche una parte dell’aspetto visibile della Chiesa.
I laici , quindi , sono membri di una comunità ecclesiale organizzata , con propria gerarchia e mansioni differenti . I laici godono della dignità del Popolo di Dio , la quale e fondamentalmente unica per tutti i membri del Corpo mistico . Non solo non hanno significato in Cristo e nella Chiesa la stirpe o nazione , la condizione sociale o il sesso , ma le stesse differenti mansioni ecclesiali sono donate per una identica missione apostolica . ” Vige fra tutti una vera uguaglianza riguardo alla dignità e all’azione comune a tutti i fedeli nell’edificare il Corpo di Cristo ” ( Lumen Gemtium IV,32 ) .
Se tutti i membri della Chiesa sono chiamati ad una identica missione missionaria , è perchè essi possiedono in comune la medesima vita in Cristo . Anche quelli che nella Chiesa svolgono il ministero pastorale e vi esprimono un potere di comando sono , al pari dei laici , incorporati nel Corpo mistico ; sono rigenerati nello stesso Battesimo ; conoscono un solo Signore nella medesima fede ; hanno per fratello Cristo ; sono partecipi dell’unica carità ; in comune hanno la vocazione alla santità .
Il laico deve saper meditare sulla propria dignità nella Chiesa ; essa è insieme una vocazione ed un impegno . Non deve impigrirsi in uno stato passivo , perchè sa di non essere ne religioso ne sacerdote . Egli deve vedersi presente in Cristo e nella Chiesa ; avere responsabilmente coscienza di partecipare della dignità sacerdotale , profetica e regale di Cristo . ” Così nella varietà tutti danno testimonianza della mirabile unità nel Corpo di Cristo ; poiché la stessa diversità di grazie , di ministeri e di operazioni raccoglie in un sol corpo i figli di Dio , dato che – tutte queste cose opera un unico e medesimo Spirito -” ( 1 Cor. 12,11 – Lumen Gentium IV,32 ) .
Tutti i membri della Chiesa , secondo le possibilità della personale situazione , sono chiamati a concorrere all’incremento della Chiesa e alla Sua continua ascesa alla santità . Pure i laici devono sentirsi impegnati in modo costante e generoso alla diffusione del Regno di Dio .
Il fondamento primo della missione apostolica del laico non sta nella scarsità del clero o nell’impossibilità per il sacerdote di penetrare in alcune strutture temporali ; esso si radica nello stesso essere laico , qual’è plasmato dai Sacramenti . I Sacramenti sono le sorgenti del diritto-dovere dell’apostolato entro la Chiesa , giacché essi stanno alla base di un ordine ontologico (grazia) e del dinamico-operativo (verità infuse) . Attraverso i Sacramenti il Signore chiama il laico ad una missione apostolica ; ne impegna una risposta responsabile mediante il dono della grazia.
Mediante il Sacramento del Battesimo il laico è inserito vitalmente nella Chiesa ; viene incorporato nel Corpo mistico . Il battezzato , per carattere e grazia ricevuti , è consacrato all’edificazione e alla crescita del Corpo integrale di Cristo .
La consacrazione battesimale si diffonde su tutta la vita del laico , ma in modo generico . Sono necessari gli altri Sacramenti , che santificano determinati settori della vita , impegnando i cristiani in questi settori ad un apostolato più profondo e specifico ; Sacramenti che completano e sviluppano il Battesimo , esplicitandone la fondamentale e generale deputazione all’apostolato .
E’ necessario schiarire la coscienza dei laici , affinché conoscano ed apprezzino la dignità-missione a cui sono stati elevati . Sviluppando in se stessi la pienezza ecclesiale , sapranno rivelare la Chiesa nel loro impegno temporale ; approfondendo il loro ” essere Chiesa ” e la loro vita in Cristo , consentiranno all’estraneo ( ateo , agnostico o tiepido ) di incontrare in loro la Chiesa di Cristo . L’incontro tra Chiesa e mondo avviene nel cuore e nel gesto del laicato o non avviene proprio.
Molte volte l’attività dei laici condiziona la stessa attività della Chiesa. La peculiarità del laico è la testimonianza di una vita cristiana fondata sul Vangelo . Un compito questo quanto mai impegnativo nella situazione di cambiamento in cui versa l’attuale società .
L’impegno consiste nel mantenere vivi alcuni valori ( la vita , l’uomo , la religione , la morale , la famiglia , ecc… ) in una società che inculca nelle persone non la gioia di vivere , la pace , ma la nausea ed il pessimismo , la stanchezza e la violenza , la depressione .
La Chiesa pone molta fiducia nei laici , perchè -afferma papa Paolo VI- , il loro apostolato ” assicura una presenza , una testimonianza qualificata ed efficace della Chiesa in seno al mondo contemporaneo .(…) il campo è immenso : è tutto l’ordine temporale che bisogna contribuire a rinnovare nel senso voluto dal Creatore e dal Salvatore .(…) Le attese del mondo sono multiple : provatevi a fare l’inventario in questi giorni . E’ certamente interessante analizzare i bisogni umani che ciascuno scopre . Ogni laico cristiano ha un ruolo difficile , ma anche magnifico da compiere . L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che non i maestri , o se ascolta i maestri , è perchè sono dei testimoni . E’ vostro onore essere testimoni di Cristo , nel cuore delle attività secolari . Ma in un mondo sovente lontano dalla Fede , questa testimonianza di tutta la vita è esigente . Essa suppone che voi alimentiate senza sosta la vostra convinzione ed il vostro zelo alle sorgenti della Fede e della Grazia : dall’ascolto della Parola di Dio , nella preghiera e con i Sacramenti , in una costante revisione di vita . Dalla vostra intera fedeltà dipende la qualità del lievito che voi siete chiamati ad inserire nella pasta del mondo .
Infine la vostra testimonianza prende posto nella comunione della Chiesa nel dialogo sincero , nell’adesione fiduciosa , nella vera collaborazione con i vostri Vescovi ed i sacerdoti . Nella Chiesa vi è diversità di ministeri , ma unità di missione ; vi è diversità di doni , di necessità , di metodi e di settori da evangelizzare , ma uno solo è lo Spirito che agisce in tutti , per la gloria di Dio e la santificazione degli uomini “.
I laici che hanno scoperto il loro giusto posto nella Chiesa vogliono viverlo in pienezza . Di conseguenza , la loro risposta al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa è una rivitalizzazione dei gruppi già esistenti e la nascita di altri .
Nell’enciclica ” Redemptor Hominis ” del papa Giovanni Paolo II c’è scritto , parlando di collegialità e apostolato , che anche ” tra i laici si sta diffondendo uno spirito di collaborazione e di corresponsabilità , confermando non soltanto le organizzazioni dell’apostolato laicale già esistenti , ma creandone delle nuove , aventi un profilo diverso ed una dinamica eccezionale . I laici -continua il papa- consapevoli della loro responsabilità dinanzi alla Chiesa , si sono impegnati volentieri nella collaborazione con i Pastori , con i rappresentanti degli Istituti di vita consacrata , nell’ambito dei Sinodi diocesani o dei Consigli Pastorali nelle parrocchie e nelle diocesi ” (Redemptor Hominis n° 59) .
L’appello più evidente e sicuro è che Cristo chiama ogni uomo alla cooperazione ed alla edificazione del Regno . Di conseguenza dovrebbe nascere nei laici la volontà di scoprire il loro giusto posto nella Chiesa e di vivere questa scoperta nella pienezza della Fede , e nella convinzione che più si è penetrati di spirito evangelico più si potrà contribuire all’opera della salvezza iniziata da Cristo .
Oggi un numero , sempre più grande di battezzati sta prendendo coscienza di questa responsabilità totale e continua della propria capacità di servire nella Chiesa e di inserirsi , come segno d’amore e come fermento evangelico , nel mondo .
La creatività della Chiesa primitiva , fedele a Cristo nelle comunità vive , è davvero in sintonia con le esigenze ed i desideri dei nostri tempi , infatti è segno positivo il sorgere di nuovi ministeri nella Chiesa .
Poiché la parola spesso non è chiara nel suo significato autentico , è il caso di precisare che ogni ministero è servizio ; ma che non ogni servizio ecclesiale è ministero .
Il servizio intende le varie opere o iniziative di singoli o di gruppi prestate in particolari o momentanee situazioni ; mentre il ministero è un fatto duraturo riconosciuto dal Vescovo.
Questi ministeri istituiti , rispondendo alle necessità della Chiesa , vengono conferiti dal Vescovo mediante nomina e spesso con particolare rito liturgico .
Il primo ministero oggi importante nella Chiesa è quello del ” catechista ” quale punto di partenza per la costituzione di una Chiesa tutta ministeriale e non di servizio .
Spetta al catechista approfondire la propria Fede per poi esserne annunziatore con la parola e con la vita . E’ grande la responsabilità di questi laici uomini e donne ,che si assumono l’impegno di iniziare i fanciulli all’incontro con il Cristo , il Vangelo e la Chiesa .
Intorno a loro dovrebbe essere polarizzata l’attenzione di tutta la comunità , affinché con la preghiera ed il sostegno morale , i catechisti abbiano sempre la volontà e la capacità di crescere ed educare gli altri alla Fede della Chiesa .
Nel 1971 nel III Sinodo dei Vescovi si ribadiva la necessità della rinascita dei ” Ministeri laicali ” e con il motu prorpio Ministeria quaedam ” di Paolo VI (del 15/08/1972 ) venivano istituiti due ministeri : il Lettorato e l’Accolitato .
Nel 1973 furono infine istituiti i Ministri straordinari dell’Eucarestia ( in seguito definiti Ministri Straordinari della Comunione ) , per la sola distribuzione della Santa Comunione , a cui possono accedere uomini e donne .
Nasceva così il senso della ministerialità laica che partendo dalla figura del catechista arriva ad essere un vero e proprio “Ministero ordinato ” nella figura del ” Diacono ” .
Per raggiungere il quindi il Diaconato è necessario intraprendere un cammino di formazione che ha come finalità quella di acquisire una specifica formazione spirituale , dottrinale e pastorale .
Come l’annuncio della Fede che dal Vescovo passa al Presbitero e da questi al catechista , così la proclamazione della Parola di Dio , ma non il Vangelo , nell’assemblea liturgica spetta al Lettore nella sua qualità di ” ministro istituito ” . Questo ministero segna il gesto concreto di quanti vogliono impegnarsi , oltre che nelle celebrazioni liturgiche , anche nell’organizzazione evangelizzatrice e catechistica .
E’ compito dell’Accolito curare il servizio all’altare , aiutare il Diacono ed il Sacerdote nelle azioni liturgiche , animando la comunità e curandone la formazione liturgica e biblica . Tutto il suo ministero ,però , deve essere circondato da un’ardente pietà eucaristica ed un sincero amore per il Corpo di Cristo , il popolo di Dio , i deboli ed i malati .
Si concretizza così la figura del Diacono , il quale risulta essere il laico convinto che partendo dalla scelta del suo posto nella Chiesa , ha scoperto attraverso il passaggio da catechista ad Accolito , il senso del ministero ordinato .
Il ministero del Diacono , è il primo gradino dell’Ordine Sacro , che dopo aver svolto un ruolo importantissimo nella Chiesa primitiva , oggi ritorna , più che mai attuale , come ” Ministero permanente ” dopo il Concilio Vaticano II .
Al Diacono , il Vescovo , impone le mani ” non per il sacerdozio , ma per il ministero ” .
In virtù dell’ordinazione , spetta al Diacono amministrare il Battesimo , conservare e distribuire l’Eucarestia , assistere e benedire il Matrimonio , portare il Viatico ai moribondi , leggere la Sacra Scrittura , istruire ed esortare il Popolo di Dio , presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli , amministrare i sacramentali , presiedere al rito funebre e della sepoltura .
Con questi ministeri , si è riallacciata la catena del Popolo di Dio che vede tutti ,Papa , Vescovi , Presbiteri e Laici uniti nel comune sforzo di edificare il Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Tuttavia bisogna stare attenti a non creare confusioni di ruoli , di carismi e di ministeri . Tutto nella Chiesa deve essere ordinato per l’annunzio del Regno e per la salvezza dell’uomo . Il vertice di tutto resta il ” Sacerdozio ” ed i laici anche usando di tutti i ministeri ordinati e non , debbono sempre alimentare nel Popolo di Dio l’esigenza e la necessità di far nascere vocazioni sacerdotali , altrimenti il Corpo di Cristo rischia di rimane incompleto .La Fede cristiana è essenzialmente obbedienza alla ” regola della dottrina ” trasmessa dagli Apostoli ( Rom. 6 , 17 ) ; obbedienza teologica-giuridica agli Apostoli nella Chiesa fondata su di loro . I cristiani si qualificano mediante l’obbedienza ; sono ” figli dell’obbedienza ” ( 1 Pt. 1 , 14 ) ; santificati dallo Spirito ” per obbedire ” ( Pt. 1 , 2 ) .
Per l’obbedienza l’anima del laico viene intimamente unita a Cristo ed esercita le fondamentali virtù cristiane ; si apre alla visione del bene comune ; introduce la sua piccola storia individuale nella grande storia ecclesiale , assumendo le responsabilità della vita comunitaria cristiana . Non solo il laico deve vedere Cristo nella Gerarchia ecclesiastica , ma anche questa deve scorgere il cristiano come membro vivo del Corpo mistico .
L’autorità ecclesiale deve ascoltare i consigli del laicato , affidargli delle responsabilità nella Chiesa , rispettandone la doverosa autonomia :
Il Laico deve lasciarsi guidare dallo spirito interiore anche nei suoi rapporti con l’autorità ecclesiastica . Egli è chiamato a collaborare attivamente con la Gerarchia non solo con il sacrificio , con la sua obbedienza e con la preghiera , ma anche con iniziative personali e con la sua critica costruttiva .
” Da questi familiari rapporti tra Laici e Pastori si devono attendere molti vantaggi per la Chiesa : in questo modo infatti è fortificato nei Laici il senso della propria responsabilità ne è favorito lo slancio e le loro forze più facilmente vengono associate all’opera dei Pastori … E così tutta la Chiesa , sostenuta da tutti i suoi membri , compie con maggiore efficacia la sua missione per la vita del mondo ” ( Lumen Gentium , cap. IV , 37 ) .
In conclusione , si devono invitare i laici ad acquistare sempre più coscienza ” non solo di appartenere alla Chiesa , ma di essere la Chiesa ” ( Pio XII ) inviata presso l’umanità peregrinante . Vivendo in se stessi intimamente il mistero della Chiesa , devono creare una vitalità promotrice entro e fuori la comunità ecclesiale e palesare la carità ecclesiale e la Verità rivelata presso gli uomini e le realtà del proprio tempo .
Poiché , tutti partecipano , in forza del Battesimo , al Sacerdozio di Cristo che nella Sua Chiesa si espleta attraverso ruoli e compiti ben precisi , spetta a tutti i suoi membri : credere in ciò che proclamano , insegnare ciò che credono , vivere ciò che insegnano .
Diac . Francesco Giglio
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